Lollobrigida: “Rispetto le toghe e accetto la sentenza su Di Cesare. Ma non tornino i cattivi maestri”

16 Mag 2024 13:03 - di Agnese Russo
lollobrigida di cesare

Non nasconde una certa amarezza, Francesco Lollobrigida, per la sentenza del giudice monocratico secondo cui dargli del “ministro neo-hitleriano” non è stata diffamazione da parte della professoressa Donatella Di Cesare perché “il fatto non sussiste”. Il ministro dell’Agricoltura, comunque, con un lungo post su Facebook ha chiarito che la accetta “con la serenità di chi ha fiducia nella magistratura sempre”. Soprattutto, però, da parte dell’esponente di governo emerge un ragionamento su ciò che quella sentenza rischia di portarsi dietro in termini di clima.

Lollobrigida: “Da Di Cesare insulto gravissimo, ma accetto con serenità la sentenza”

«“Ci sarà pure un giudice a Berlino…” cit. BB», è la frase con cui Lollobrigida apre il suo post che dà conto del fatto che «la professoressa Di Cesare, nota ai più per aver celebrato con un “commovente” post la scomparsa della brigatista rossa Balzerani protagonista della strage di via Fani e dell’efferato omicidio di Aldo Moro, è stata assolta».

«Un giudice – prosegue il ministro – ha ritenuto che darmi del “ministro nazista” in una trasmissione pubblica non rappresentasse un’offesa dalla quale ci si possa legalmente tutelare. Non un semplice nazista, ma un complice diretto del sanguinario dittatore tedesco che causò la morte di milioni di persone. Uno capace di pensare cose terribili e di avere il potere di metterle in pratica per ruolo. Continuo a ritenere questa definizione un insulto gravissimo, ma se un giudice non la pensa così – spiega – prendo atto della sua sentenza».

Quello che la sentenza racconta sulle “interferenze tra poteri dello Stato”

«La leggerò, ma la accetto con la serenità di chi ha fiducia nella magistratura sempre», prosegue Lollobrigida, ragionando anche sul fatto che «il giudizio sgombra il campo da sospetti su interferenze tra poteri dello Stato e dalle menzogne di chi ha fatto ricorso a campagne di stampa per tentare di delegittimare la possibilità costituzionale di adirvi». «Ma il nazismo va combattuto. Per me con la forza delle idee e la difesa dei principi costituzionali. Per molti di quelli che hanno festeggiato questo verdetto – rileva il ministro – anche con la violenza».

Il ministro: “Non tornino i cattivi maestri, noi rifiutiamo la stagione dell’odio”

Quindi, l’auspicio che «i “cattivi maestri” divenuti con l’avanzare dell’età “cattivi professori” non tornino protagonisti». «Combattere l’avversario con lo “stigma” che motivò la “compagna Luna” e gli altri sanguinari terroristi a tentare di sovvertire con il sangue le regole della democrazia non può trovare spazio nella dialettica politica», è il monito di Lollobrigida, che ribadisce con fermezza che «dalla nostra parte non tornerà la stagione dell’odio, perché siamo convinti del diritto di poter esprimere le idee liberamente e di garantire agli altri di poter fare lo stesso senza insultare o aggredire chi ne ha di diverse». «E ora – è la conclusione del post – a lavoro per la nostra Italia».

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