“L’Europa va a destra o non si fa”: “CulturaIdentità” di Sylos Labini ricorda il discorso di Almirante sulla Patria europea
Le elezioni dell’8 e 9 giugno sono più che mai un appunto cruciale per il cammino del Vecchio Continente. “Il destino d’Europa è nelle nostre mani” diceva Giuseppe Mazzini. Per questo non poteva che essere dedicato all’Europa dei popoli il nuovo numero di maggio-giugno del mensile Cultura identità diretto da Edoardo Sylos Labini. Un numero tutto da leggere come vademecum verso quella data che è qualcosa di più di un appuntamento elettorale. Ne va della nostra cultura, del nostro essere italiani ed europei, della nostra identità. Per questo il richiamo alle arti, alla musica, ai padri fondatori di una certa idea d’Europa, ai poeti, agli scrittori, ai visionari è il tratto distintivo di questo numero. L’Europa che vogliamo non è data una volta per tutte. Non è al sicuro da spinte nichiliste, dalle follie green, dal wokeismo dilagante, dall’islamizzazione – ci avverte il direttore nell’editoriale- . Fin’ora questi principi non sono stati difesi a dovere. Ed è per questo che in quasi tutti gli stati nazionali tira aria di cambiamento rispetto alle scelte progressiste che hanno fin qui governato.
Su “CulturaIdentità” ricordato il discorso europeista di Almirante di 45 anni fa
E allora “l’Europa o va a destra o non si fa”: risuonano profetiche le parole di Giorgio Almirante, evocate da CI con una felice scelta editoriale. Sono contenute in un famoso discorso di 45 anni fa, ma sembrano scritte per l’oggi. Il leader della destra pronunciò un discorso schiettamente europeista: era l’Europa dei Popoli sovrani, quel che abbiamo sempre auspicato. Fu un discorso per la campagna elettorale per le prime elezioni europee del giugno 1979. Almirante rilanciava l’idea dell’Europa dei popoli e delle nazioni. Un’unione di Stati consociati, aperti al progresso sociale e alla libertà. «Sono un convinto europeista – aveva detto Almirante in Parlamento l’anno successivo – e sono tale proprio perché rimango un nazionalista italiano».
Il significato dell’Europa dei popoli
A rievocare il senso profondo di quelle parole è Luca Pompei, nipote del leader del Movimento Sociale, in un lungo articolo in cui rievoca la posizione di Almirante all’alba delle “istituzioni europee”. Che auspicava il progetto di una Europa – contrariamente alla vulgata comune di pensare la destra come solo identitaria e quindi intimamente antieuropeista – che fosse una unione di popoli, con le proprie radici fortemente identitarie ma unite da un progetto di sviluppo comune: a difesa delle proprie tradizioni, delle proprie culture, dei propri territori, attraverso un valido disegno di identità comune e di sostegno ai paesi europei più deboli. Questa visione immaginava le nazioni europee legate da principi di libertà e di coscienza sociale, presupposti essenziali su cui fondare un valido modello di comunità europea.
Poeti, scrittori, artisti, visionari: i “giganti” dell’Europa
In questo numero ci accompagnano Mazzini, d’Annunzio, Marinetti. “Poeti e scrittori, visionari che hanno indicato una via”. Dice il nuovo direttore della Pinacoteca di Brera, Angelo Crespi: «Dobbiamo smettere il piagnisteo e renderci conto della missione dell’Europa nel mondo». E ancora: Benedetto da Norcia o Woytila, Leonardo o Dalì, Giovanna d’Arco o Montesquieu, Mozart o Verdi: in queste pagine tutte da sfogliare sono tante le icone della civiltà europea evocate. “E non dobbiamo avere paura rivendicare ciò che siamo stati e che dovremmo essere”, è l’esortazione di Sylos Labini .
Variegati i temi trattati. Il pericolo che il woke stia svuotando di valori la civiltà europea (Daniele Scalea); Un continente di fronte al dilemma: essere o non essere? Il problema dell’identità europea tra unità culturale e particolarismi nazionali: è il contenuto di un articolo dotto e tutto da leggere del professor Spartaco Pupo. Mazzini e la Giovine (Francesco Carlesi); la sfida dannunziana a Fiume (Alessandro Amorese); la rivoluzione culturale e artistica di Marinetti (Francesca Barbi Marinetti); La farsa green; ovvero l’Europa che vuole lasciarci ….al verde (Fabio Dragoni). L’intervista a Crespi; l’immersione nei capisaldi letterari da Omero a Cicerone, da San Tommaso a Montesquieu: viaggio tra i giganti d’Europa (Federica Velardo). E tanto altro ancora, tra città identitarie e piccoli borghi, interviste a musicisti, dimore storiche e biblioteche custodi di tesori. E un artista d’eccezione: Marco Lodola, l’artista più pop dei nostri tempi. E perché no, anche un tuffo nella cucina popolare di tradizione: la convivialità fa parte integrante della cultura occidentale, del nostro essere europei. (Culturaidentità si acquista in edicola al prezzo di 4 euro, oppure è possibili sottoscrivere l’abbonamento e ricevere la copia cartacea comodamente a casa insieme alla versione digitale. abbonamento.culturaidentita.it).