L’atto di accusa di Crosetto al convegno di Confindustria: siamo diventati rappresentanti delle auto cinesi

31 Mag 2024 17:17 - di Davide Ventola
Crosetto

“L’Europa si è più impegnata a regolamentare che a dare spazio alla crescita. Gli altri hanno iniziato a farci concorrenza e abbiamo iniziato a scomparire in settori dove eravamo leader, finendo per accontentarci di fare i rappresentanti di auto cinesi. Se non crei condizioni di sviluppo le aziende si spostano, questa è la sfida esistenziale della Europa, e non è una sfida politica o partitica”. Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in video collegamento con il convegno dei Giovani imprenditori di Confindustria.

Crosetto a Rapallo: duro attacco d’accusa all’Europa

Crosetto si è detto convinto che “l’Europa non possa vivere così. Se non crei condizioni di sviluppo le aziende si spostano, questa è la sfida esistenziale della Europa, e non è una sfida politica o partitica ma di sopravvivenza”. Il ministro, parlando con i giovani di Confindustria riuniti a Rapallo, ha sottolineato che “abbiamo la fortuna di vivere in un paese che, dopo la Cina, è quello ha conservato più capacità di know how in qualunque altro paese manifatturiero al mondo. Il nostro problema è che la nostra capacità di know how è spesso concentrata in piccole aziende rispetto alle dimensioni cinesi, ma l’abbiamo conservata, va individuata, preservata e difesa”.

Per questo, quello che occorre fare è “individuare le aziende, cercare di difenderle, rafforzarle, cercando di proteggerle dall’aggressione straniera e mettendo lo Stato al loro servizio perché loro sono importanti per noi e si può lavorare in sinergia. Questa è la nuova sfida: è un cambio rispetto al liberismo selvaggio in cui ‘chi sopravviveva sopravviveva’. Anche perché questo liberismo selvaggio vale solo per noi”.

Il ministro sulle armi inviate all’Ucraina: non possono essere usate in Russia

Crosetto, intervenendo al convegno nazionale dei Giovani imprenditori di Confindustria in corso a Rapallo, ha anche parlato del conflitto in Ucraina. “Ogni Stato ha le sue leggi, la sua Costituzione – ha proseguito il ministro della Difesa – La mia possibile interpretazione, dato che ci muoviamo su un terreno senza precedenti, dell’applicazione dell’articolo 11 della nostra Costituzione ci impone dei caveat rispetto all’utilizzo delle armi che diamo all’Ucraina: devono essere necessariamente usate per la difesa dell’Ucraina, che significa anche colpire i russi in Ucraina, ma non possono essere utilizzate nel territorio di un altro Paese. È la mia opinione – ha concluso Crosetto – condivisa dalla premier e dal ministro Tajani, perché parliamo di cose senza precedenti nella nostra storia”.

Commenti

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  • Clif 31 Maggio 2024

    Condivido appieno tutti i pensieri del ministro, ma Putin lo zar, siamo sicuri che non vincerà ? Se stiamo parlando ancora di Ucraina è solo perché gli americani, gli inglesi i tedeschi sanno come si fa la guerra, è nel loro DNA, hanno inviato al povero popolo ucraino quanto basta per allungare il conflitto e per non capitolare. Grazie agli aiuti per carità anche del nostro paese,
    Putin non ha raggiunto l’obbiettivo ma se dovesse riuscirci dopo essersi riorganizzato come finirà per gli altri popoli ? immagino le apprensioni dei cittadini finlandesi, polacchi, ungheresi e via tutti gli altri. La storia insegna che Hitler non fu fermato e in preda alle sue follie poi successe l’apocalisse, i totalitari sono così impossibile trattare con loro.
    Sono pensieri detti e ridetti, ma hanno una piena logicità . Penso bisogni mostrare al più presto i muscoli, prendere ad esempio la famosa “guerra fredda” ha insegnato in un periodo non
    troppo lontano, tanto.
    Lo zar passa come un condottiero senza macchia né paura, esorcizza le nazioni ma sotto, sotto fomenta e destabilizza e a noi persone libere e buoni pensatori non ci convincerà mai. Oltretutto non pare trasudi umanità e tolleranza per suoi interessi verso chichessia, i massacri perpetrati in Ucraina sono una pianificata strategia e sono l’esempio. Non
    dimentichiamolo.