Giustizia, il governo accelera sulla separazione delle carriere: concorsi diversi e doppio Csm

4 Mag 2024 8:23 - di Agnese Russo
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Dovrebbe arrivare entro le europee il ddl costituzionale sulla separazione delle carriere dei magistrati. L’indiscrezione è emersa al termine di una riunione che si è tenuta a Palazzo Chigi, alla quale, con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il sottosegretario Alfredo Mantovano, hanno partecipato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, il viceministro Francesco Paolo Sisto, i sottosegretari Andrea Delmastro e Andrea Ostellari, e, secondo quanto emerso, i presidenti delle Commissioni di Camera e Senato, Giulia Bongiorno e Ciro Maschio, e i responsabili Giustizia dei partiti di maggioranza.

Avanti sulla separazione delle carriere: concorsi diversi e doppio Csm

Dalla riunione, che avrebbe approfondito soprattutto gli aspetti tecnici, sarebbe emerso l’accordo politico per andare avanti spediti sulla riforma, che prevede la separazione fin dall’ingresso nei ranghi della magistratura con due concorsi diversi per aspiranti giudici e aspiranti pm. Due anche i Csm, per i quali comunque resta la presidenza unica del Capo dello Stato. I membri dovrebbero essere scelti per sorteggio ed è esclusa l’indicazione di una quota dei componenti da parte del governo.

Un’Alta corte esterna al Csm per giudicare tutti i magistrati

A valutare l’operato di tutti i magistrati, sia giudicanti che requirenti, ed emettere eventuali sanzioni non sarà più il Csm ma un’Alta corte esterna all’organismo di autovalutazione della categoria. Nell’incontro si sarebbe stabilito anche di accelerare al massimo sul provvedimento per l’eliminazione dell’abuso d’ufficio, contenuto nel ddl Nordio approvato in autunno e in discussione in Parlamento, dove ha già avuto il via libera del Senato.

 

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