Arianna Meloni: “Ecr sarà la sorpresa del Parlamento europeo. Col premierato basta giochi di palazzo”
“Io non mi candido, perché la politica è fatta da centinaia e centinaia di persone che non hanno alcuna stella sul petto e fanno politica perché ci credono. È con questo spirito che abbiamo fatto politica per 30 anni”: nell’affollata sala congressi dell’hotel di Bologna che ospita l’evento elettorale, Arianna Meloni, capo della segretaria politica di Fratelli d’Italia ricorda alla platea la sua lunga militanza e la differenza con tanti, tantissimi esponenti di altri partiti.
Arianna Meloni alla platea di Bologna ricorda la sua militanza
“Credo che gli italiani siano molto più intelligenti di quanto la sinistra voglia immaginare” dice la sorella del presidente del Consiglio. “Noi ci siamo sempre rimboccati le maniche – dice l’esponente di FdI – ci siamo preparati, abbiamo studiato. Giorgia lo ha detto: Noi abbiamo una proposta seria e concreta, state al nostro passo. Purtroppo da parte della sinistra non ci riescono, non stanno al nostro passo. Io ho cominciato a fare politica nel 1992, erano anni brutti per la politica, gli anni di Tangentopoli, delle stragi di mafia”, ha ricordato la capo segreteria di FdI, spiegando che “la politica la si fa perché si vogliono cambiare le cose e non per avere una stella sul petto”.
Ecco perché, “non mi candido. Perché la politica è fatta da centinaia e centinaia di persone che non hanno nessuna stella sul petto, ma la fanno perché ci credono, infaticabili e non venderebbero mai la loro idea per uno strapuntino o una poltrona. Noi abbiamo fatto politica per 30 anni e il percorso non è stato facile. Quando abbiamo visto la nostra identità diluirsi nella casa delle libertà, abbiamo fondato un nuovo partito a 40 giorni dalle elezioni, non sono niente. In questo percorso capita che due sorelle facciano entrambe militanza, che si incontri il proprio fidanzato che diventi il padre delle tue figlie e che poi si abbiano amici che fanno politica – ha concluso – È un percorso lungo ma è normale, sono 30 anni di vita”.
La polemica su Chico Forti è il simbolo di quello che non funziona in Italia
La sorella della premier, lanciando la candidatura alle Europee di Stefano Cavedagna, esponente di spicco di Gioventù nazionale, si dice convinta che “Ecr sarà una grande sorpresa, sarà la sorpresa del Parlamento europeo. Noi abbiamo una forza tale e una proposta tale che davvero possiamo influenzare anche gli altri Paesi – aggiunge la capo segreteria politica di FdI – Si tratta di rimboccarsi le maniche sia in Italia sicuramente e sia in Ecr”. E a proposito di cambiamento, ribadisce l’importanza di una riforma che sta particolarmente a cuore a FdI. “Il premierato è la tutela del rapporto tra gli elettori e la politica. L’astensione c’è per questo motivo: se voto per un partito e poi quel partito fa l’opposto, il rapporto tra gli elettori e la politica è finito”. “Basta- aggiunge Arianna Meloni – coi giochi di palazzo, con i governi che non si capisce quale sia il loro progetto”.
Non mancano motivi di rammarico per quanto accaduto in queste ore. “La polemica su Chico Forti è il simbolo di quello che non funziona in questo Paese. Noi non riusciamo mai ad essere contenti per quello che succede in questo Paese. Questo governo con la sua diplomazia è riuscito a fare qualcosa che nessuno era riuscito a fare in 24 anni – ha aggiunto Arianna Meloni – L’Italia che era il fanalino di coda ora è vista come un Paese importante, con cui è importante avere rapporti diplomatici, per cui si porta a casa Chico Forti. Impariamo a guardare la luna non il dito”.
Un altro motivo di rammarico arriva dal mancato faccia a faccia in tv Meloni-Schlein. “È stato un peccato. Giorgia era disponibile, lei lo è sempre”, ha aggiunto Arianna Meloni, ma visto che non è stato possibile “abbiamo tanti deputati e senatori che possono fare confronti”.