Stellantis, nuova doccia fredda su Mirafiori: cassa integrazione per 2000 lavoratori

16 Apr 2024 15:27 - di Redazione
Stallantis Mirafiori

Non c’è pace per Mirafiori, ancora cassa integrazione. È quanto Stellantis ha annunciato questa mattina – martedì 16 aprile 2024 – alle organizzazioni sindacali. Lo stop riguarderà i lavoratori coinvolti della produzione della 500Bev e della Maserati. In totale i lavoratori coinvolti sono 2.200. Il periodo di cassa integrazione partirà lunedì 22 aprile fino a lunedì 6 maggio compreso. Tutto questo arriva dopo la già dichiarata cassa integrazione che interessa i lavoratori della 500Bev e il contratto di solidarietà già in atto fino a dicembre per i lavoratori interessati sulla linea produttiva della Maserati. Così, mentre il presidente John Elkann parla agli azionisti dei “traguardi significativi” di Stellantis nel 2023 e parla dell’anno in corso come “fantastico”, i lavoratori entrano in un nuovo incubo. Un  amaro paradosso.

Il fronte sindacale naturalmente ha preso malissimo questa nuovo stop. “Questa nuova doccia fredda per tutti i lavoratori del sito produttivo di Mirafiori dimostra come la nostra manifestazione unitaria di venerdì 12 aprile fosse un reale grido d’allarme e non un allarmismo“, commenta Sara Rinaudo, segretario territoriale Fismic Confsal, “Purtroppo, Mirafiori verte in una situazione di stallo costante e di incertezza che sempre di più colpisce tutti i lavoratori. Serve subito, senza più prendere tempo con annunci che rimangono vaghi e nell’etere, un nuovo modello per salvare il sito. Come già affermato, deve essere allocata immediatamente all’interno di Mirafiori l’intera gamma della 500”.

Mirafiori. I paletti posti dal governo il 3 aprile a Taveres

L’annuncio del nuovo periodi di cassa integrazione arriva proprio in concomitanza con l’apertura dell’assemblea annuale degli azionisti di Stellantis, in corso ad Amsterdam: qui il presidente John Elkann ha espresso ottimismo e determinazione per il futuro dell’azienda, sottolineando l’impegno di Carlos Tavares, amministratore delegato, e del suo team verso l’innovazione. Ma le evidenze parlano di altro. Solo due settimane fa il ministro Adolfo Urso aveva posto le condizioni al tavolo con i sindacati: era il 3 aprile:  Mirafiori deve produrre almeno 200 mila veicoli all’anno e serve subito un nuovo modello di auto realizzato a Torino; che sia in grado di fare ampi volumi e risponda alle esigenze del mercato italiano L’incontro non era andato bene, nonostante la mediazione del governo che non ha mai mollato la presa sugli Elkann. Senza un nuovo modello aggiuntivo, che risponda alle effettive esigenze del mercato nazionale, si assisterà solo al declino produttivo del polo di Mirafiori. Nonostante gli incentivi che il governo ha predisposto. Stellantis non ha ancora fornito alcuna rassicurazione.

“L’annuncio di oggi evidenzia quanto denunciamo da tempo: serve un nuovo modello per Mirafiori, altrimenti il futuro dello stabilimento sarà segnato”: lo dichiara Luigi Paone, segretario generale UILM Torino. “L’azienda nel complesso ha confermato le missioni produttive già assegnate a Mirafiori, ma non parla di nuovi modelli, che per noi sono di vitale importanza per la sopravvivenza stessa dello stabilimento”.

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