Stellantis non garantisce nulla, il governo fa le barricate su Mirafiori. Urso: “Lì un’auto competitiva”

3 Apr 2024 18:45 - di Lucio Meo

L’incontro al Mimit con azienda e sindacati non è andato bene, nonostante gli sforzi di mediazione del governo. E la manifestazione unitaria dei sindacati, per il 12 aprile a Torino, è confermata. Si tratta, ma l’italianità della filiera produttiva, obiettivo delle parti sociali e dell’esecutivo, non è garantita da Stellantis, nonostante gli incentivi del governo.

Stellantis non garantisce su Mirafiori, il governo mette i paletti

“Per Mirafiori, la nostra richiesta è che ci sia almeno un nuovo modello competitivo e realizzato a Torino, che risponda alle esigenze del mercato italiano: infatti al momento si producono modelli – 500e e Maserati, peraltro in riduzione produttiva – sostanzialmente rivolti al mercato estero”. Alza le barricare, sullo stabilimento Stellantis più importante dell’Italia, il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, al termine del tavolo con azienda e sindacati al quale era presente anche il sindaco di Torino Lo Russo. E ricorda che “il governo ha messo quest’anno quasi un miliardo di incentivi sulle auto”. Ma “se Stellantis non produce auto che rispondono alle richieste del mercato interno, stimolate dagli incentivi che abbiamo messo in campo, gli incentivi che abbiamo messo in campo, andranno ad autovetture prodotte all’estero. E questo – ha sottolineato il ministro – non ce lo possiamo consentire”.

“Per questo, a cominciare da Torino, Stellantis deve programmare da subito la realizzazione di modelli di auto che siano rispondenti anche agli incentivi che il governo ha messo in campo. E’ giusto e legittimo che Tavares tuteli i propri azionisti, ma il governo ha il dovere di tutelare i cittadini italiani che sono i nostri azionisti” ha concluso Urso.

I sindacati: “Nessuna garanzia dall’azienda”

E’ chiaro che il governo non molla la presa sugli Elkann e ribadisce la tesi che senza un nuovo modello aggiuntivo, che risponda alle effettive esigenze del mercato nazionale, si assisterà solo al declino produttivo del polo di Mirafiori e senza modelli competitivi e destinati alle fabbriche  nazionale a nulla serviranno gli incentivi che il governo ha predisposto. Stellantis, inoltre, non ha ancora fornito alcuna rassicurazione sulla produzione di veicoli ibridi, destinati al mercato interno, né sul destino di Grugliasco e neppure sul sito in cui saranno realizzate le auto elettriche del partner cinese Leapmotors, che sembrava dovesse approdare proprio a Mirafiori.

Nessuna garanzia, dunque, anche secondo la Fiom. “Nell’incontro di oggi al Mimit non sono ancora arrivate risposte da parte di Stellantis in merito alla responsabilità sociale e alle garanzie per le lavoratrici e i lavoratori di Mirafiori”. Lo sottolinea la Fiom in una nota al termine del tavolo riunito al Mimit. Confermato lo sciopero unitario dei sindacati del 12 aprile a Torino.

La tesi del manager del gruppo torinese

“Torino, con Mirafiori e tutto il Piemonte, è, e lo sarà anche in futuro, la città o la Regione da cui parte tutto, il cuore pulsante di decisioni che non si limitano soltanto al nostro Paese ma che coinvolgono tutta l’attività mondiale di Stellantis”, aveva affermato Davide Mele, Responsabile Corporate Affairs di Stellantis in Italia, nel suo intervento al tavolo su Mirafiori. Ribadendo che il capoluogo piemontese “è, e sarà, la Casa della 500” Mele si è quindi detto convinto circa “la potenzialità di raggiungere target ambiziosi a Mirafiori della 500 elettrica portandola a numeri a 3 cifre” tanto più che “nel recente passato ne ha già mostrato il potenziale, con una velocità massima di 430 vetture / giorno su due turni con un impiego di 1200 addetti, equivalente ad un potenziale di circa 100 mila unità all’anno”. Comunque, ha rivendicato, “il progetto per Mirafiori che abbiamo battezzato Mirafiori Automotive Park 2030 è il più ampio che abbiamo sul panorama europeo”. Ma nonostante gli sforzi, Mele non ha convinto nessuno.

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