Schlein col cerino in mano: “È lei l’obiettivo di Conte”. Capezzone infierisce: “Come il pollo al tavolo del poker”

12 Apr 2024 9:56 - di Federica Parbuoni
elly schlein conte

Alla fine della fiera del Sud, è Elly Schlein a rimanere col cerino in mano: le conseguenze dell’affaire Puglia sono talmente smaccate che tutti concordano sul fatto che il vero obiettivo della manovra di Giuseppe Conte sia lei. Non la legalità, non la questione morale, non quella “disinfestazione” della politica di cui l’avvocato del popolo ha parlato ieri. Solo e unicamente Elly e, dunque, la leadership del centrosinistra. Ugualmente, c’è accordo sul fatto che questo avviene anche per sua insipienza politica, per l’incapacità di capire le situazioni e girarle eventualmente a proprio favore. Qualche dubbio semmai c’è su chi partecipi a questa operazione. O forse si tratta solo di omissioni per carità di patria, perché anche su questo i segnali di qualche connivenza dem sono tutti sul tavolo.

Capezzone: “Elly è come il pollo al tavolo del poker”

A concentrarsi su questo aspetto è oggi Daniele Capezzone su Libero in un commento dal titolo che non lascia scampo: “Al tavolo del poker barese il pollo stavolta è Elly”. “Se a un tavolo da poker, dopo mezz’ora di gioco, non hai capito chi è il pollo, allora il pollo sei tu. Oppure sei Elly Schlein”. “Anzi, altro che poker: qui – scrive Capezzone – siamo a una specie di crudele e supersadica versione politica dello schiaffo del soldato, con la povera Elly che continua a ricevere sganassoni senza mai individuare chi l’abbia colpita tra Giuseppe Conte, Michele Emiliano, Antonio Decaro, Michele Laforgia, e tutti gli altri protagonisti e comparse del vaudeville pugliese”. “A turno la stanno picchiando un po’ tutti”, prosegue il direttore editoriale di Libero, sottolineando che “loro se ne stanno beffardi con il dito alzato, mentre la segretaria dem, poco avvezza sia alle geometrie della politica che alla giungla delle amministrazioni locali, non riesce a sfilarsi da una posizione a dir poco mortificante”.

Schlein presa “in un sandwich tra Conte e Emiliano, sempre più simili al gatto e alla volpe”

Per Capezzone, che sottolinea come le dinamiche pugliesi siano specchio di quelle nazionali “di inclusione dei grillini o forse di grillizzazione del Pd”, “per paradosso, allo scoppiare del Bari-gate, all’esplodere di un sistema ben conosciuto a tutti gli altri tranne che a Elly, una segretaria dem capace di maneggiare un minimo di ragion politica avrebbe colto la palla al balzo per segnare tre gol”. “Primo: per mettere fuori gioco i vecchi capibastone. Secondo: per aprire una pagina totalmente nuova anche in termini di personale politico sul territorio. Terzo: per mettere in mora gli stessi grillini”, sottolinea Capezzone, per il quale sarebbe bastato leggere le cronache per avere tutti gli argomenti utili a “inchiodare pure i Cinquestelle alla loro contiguità politica con il ‘sistema Emiliano’. Nessun reato, per carità: ma certamente una fortissima sintonia”. “E invece – scrive ancora il giornalista – la povera Elly si è fatta prendere un’altra volta in sandwich tra Conte e Emiliano, sempre più simili al gatto e alla volpe di Collodi”.

Sorgi: “L’obiettivo di Conte è il sorpasso del Pd e non è neppure mascherato”

Si tratta di un aspetto affrontato anche da Marcello Sorgi su La Stampa. “L’obiettivo di Conte, neppure mascherato, è cercare di approfittare dei problemi del Pd per puntare al sorpasso nelle urne delle europee. Un risultato impensabile fino a qualche settimana fa: ma adesso possibile, e perfino realistico”. “Come possa accettare Schlein di continuare con la posizione ‘testardamente unitaria’ mantenuta fin qui, a dispetto delle difficoltà nell’alleanza che di volta in volta si sono presentate, sarà tutto da vedere”, scrive Sorgi, ricordando in chiusura di pezzo che la pesca miracolosa di Conte (e anche dei centristi di Stati Uniti d’Europa) punta agli elettori dem “delusi non solo dai guai giudiziari, ma dalla mancanza di reazioni della segretaria che un anno fa, appena eletta, aveva annunciato una colossale opera di rinnovamento rimasta impigliata nella rete delle correnti”.

Cappellini prova a salvare il soldato Schlein e ricorda che Conte ha poco da fare il duro e puro

Su Repubblica Stefano Cappellini prova a salvare il soldato Schlein, prendendosela con Conte. Ma il punto centrale dell’editoriale dal titolo “Quando l’alleato è il tuo nemico” non cambia: “L’obiettivo di Conte è chiaro: colpire il Pd, trasmettere il messaggio che l’alleato è sporco e che c’è un solo partito intransigente con la mala politica”. Dopo una lunga digressione su come il M5s di Grillo si sia trasformato nel M5S dell’ex premier, però, Cappellini ricorda anche che “si potrebbe agevolmente sostenere che l’era Appendino a Torino e quella Raggi a Roma sono state due epoche di malaffare”. Segue lungo elenco di condanne registrate nell’una e nell’altra amministrazione. Dunque, “adottando il metodo Conte si dovrebbe concludere che il M5S romano e quello torinese sono stati due buchi neri della legalità”. “La verità è che nel metodo grillino, in questo senza grandi differenze tra Conte e Grillo, il merito delle vicende, il contesto, le proporzioni non sono mai importanti”, commenta quindi il giornalista, che in chiusura rivolge un suggerimento ai dem: “Il Pd faccia pulizia al suo interno, ché serve senz’altro. Poi decida con calma se si può mettere in piedi un’alleanza con un leader il cui obiettivo principale è spianare l’alleato con questi mezzi”.

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