Rowling contro la legge scozzese che punisce chi è contrario al gender: non mi piego, arrestatemi pure

2 Apr 2024 15:59 - di Redazione
J.K. Rowling

J.K. Rowling non ci sta: lo sostiene da tempo e continua a ribadirlo ogni volta che può, anche a rischio di venire definita con ogni genere di epiteto offensivo e accusatorio. Le sue prese di posizione, nette e chiare, a favore delle donne biologiche, le sono fin qui costate gli strali degli attivisti trans che, dopo averla accusata di transfobia, l’hanno etichettata come Terf – ovvero una femminista che esclude le donne che non lo sono biologicamente – arrivando addirittura a minacciarla di morte. Un clima infuocato, quello che circonda la romanziera, e che in queste ore torna ad infiammare gli animi dopo che l’Hate Crime Act è diventato esecutivo in Scozia, a partire da ieri (lunedì 1 aprile ndr).

J.K. Rowling contro l’Hate Crime Act

Quella appena entrata in vigore – e che il primo ministro scozzese, Humza Yousaf, ha confermato essere stata formulata per affrontare una «crescente ondata di odio» nella società – e che prevede la pena massima a sette anni di carcere, è una legge che estende il crimine di “incitamento all’odio”, finora contemplato soltanto per i casi di razzismo, anche a chi esprime idee contrarie all’identità di genere, con buona pace di chi evidenzia da tempo – e ora più che mai – i rischi e le limitazioni alla libertà di espressione. Sì perché in base alla normativa vigente da ieri a essere punito e perseguito legalmente non sarà soltanto chi molesta o aggredisce le persone, ma pure chi non condivide l’idea del “gender” e sostiene, perciò, che i sessi siano soltanto due.

La legge scozzese estende l’“incitamento all’odio” a chi esprime idee contrarie all’identità di genere

Così, dopo che il primo ministro conservatore Sunak ha affermato che nessuno dovrebbe essere perseguito per «aver affermato semplici fatti sulla biologia». Aggiungendo anche dalle colonne del Daily Telegraph: «Crediamo nella libertà di parola in questo Paese e i conservatori la proteggeranno sempre», anche l’autrice della saga di Harry Potter si è scagliata contro «la legislazione che apre ad abusi da parte degli attivisti che vogliono mettere a tacere chi di noi denuncia il pericolo di eliminare gli spazi riservati alle donne». La Rowling lo ha detto in passato ed è tornata a scriverlo oggi. Ri-postando il concetto più volte in una serie di messaggi chiari pubblicati su X.

Il primo ministro Sunak a sostegno della scrittrice

Del resto, l’autrice della intramontabile saga di Harry Potter non ha mai fatto mistero di essere contraria alla dittatura del politicamente corretto applicata al gender. Dunque non sorprende che oggi sia tra le principali dissidenti e oppositrici di questo provvedimento del governo scozzese, contro cui la scrittrice ha ha giurato battaglia, definendola finanche «ridicola». Ma vediamo nel dettaglio cosa ha scritto sui social la Rowling a ridosso dell’entrata in vigore della nuova legge. A cominciare da un primo tweet con cui la scrittrice esordisce sul tema sottolineando: «Nell’approvare lo Scottish Hate Crime Act, i legislatori scozzesi sembrano aver attribuito un valore maggiore ai sentimenti degli uomini che mettono in pratica la loro idea di femminilità, per quanto misogina o opportunistica, rispetto ai diritti e alle libertà delle donne e delle ragazze reali».

“A man is a man”: Rowling contro diktat e bavagli

Proseguendo poi: «La nuova legislazione è ampiamente esposta agli abusi da parte degli attivisti che desiderano mettere a tacere quelli di noi che parlano dei pericoli derivanti dall’eliminazione degli spazi per lo stesso sesso delle donne e delle ragazze. Dell’assurdità dei dati sulla criminalità se le aggressioni violente e sessuali commesse da uomini vengono registrate come crimini femminili. Della grottesca ingiustizia di consentire agli uomini di competere negli sport femminili; l’ingiustizia del lavoro femminile; gli onori e le opportunità sottratti da uomini trans identificati e la realtà e l’immutabilità del sesso biologico».

Una legge definita «ridicola»

Aggiungendo poi: «La ridefinizione del termine “donna” per includere ogni uomo che si dichiara tale ha già avuto gravi conseguenze per i diritti e la sicurezza delle donne e delle ragazze in Scozia. Con l’impatto più forte avvertito, come mai, dai più vulnerabili, comprese le detenute e le donne sopravvissute allo stupro». Precisando subito dopo: «È impossibile descrivere o affrontare accuratamente la realtà della violenza e della violenza sessuale commesse contro donne e ragazze. O affrontare l’attuale attacco ai diritti delle donne e delle ragazze, a meno che non ci sia consentito chiamare uomo un uomo».

la sfida della Rowling: “E ora arrestatemi pure”…

Concludendo categoricamente: «La libertà di parola e di credo finirà in Scozia se la descrizione accurata del sesso biologico sarà ritenuta criminale. Al momento sono fuori dal Paese, ma se quello che ho scritto qui si qualifica come un reato secondo i termini della nuova legge, non vedo l’ora di essere arrestata quando tornerò nella culla dell’Illuminismo scozzese»

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