Premierato, primo sì al Senato. Casellati: basta inciuci e governi tecnici. E l’opposizione perde le staffe

24 Apr 2024 15:04 - di Redazione

Primo sì, dopo 5 mesi di lavori, al ddl sul premierato da parte della Commissione Affari istituzionali del Senato che ha assegnato al relatore Alberto Balboni il mandato di riferire in Aula. Hanno votato sì Fdi, Fi, Lega e Autonomie, mentre Pd, 5Stelle e M5S, Avs, come previsto, hanno votato contro. Astenuta Italia dei Valori. Ora la parola passa alla conferenza dei capigruppo, che dovrà stabilire quando il testo del ddl approderà in Aula.

Ddl premierato, primo sì in commissione al Senato

“La Commissione Affari costituzionali del Senato ha svolto un lavoro attento e dettagliato sulla riforma costituzionale che propone di introdurre in Italia il premierato. Dalla Commissione arriva un testo migliorato che ora è pronto per l’approdo in Aula”. Così il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. “Abbiamo concluso un primo passo verso una riforma che serve al Paese per avere più stabilità politica, più solidità e più credibilità a livello internazionale. Ringrazio per l’impegno il presidente Balboni, la ministra Casellati e tutti i senatori membri della Prima Commissione che non si sono risparmiati nell’analisi di un provvedimento così importante e delicato”.

Casellati: basta inciuci e giochi di palazzo

“Oggi a Palazzo Madama primo storico ok per il premierato in Parlamento. Governo e maggioranza hanno onorato questo importante esercizio democratico con la massima attenzione e apertura al dialogo”, ha detto la ministra per le Riforme Elisabetta Casellati. “Abbiamo ascoltato costituzionalisti e opposizioni senza pregiudizi e con spirito costruttivo, accogliendo diverse osservazioni. Presto gli italiani potranno scegliere direttamente il loro presidente del Consiglio mettendo la parola fine a inciuci, giochi di palazzo e governi tecnici”.

FdI: finalmente i cittadini sceglieranno da chi essere governati

Grande soddisfazione dalla ‘delegazione’ di FdI in Commissione che sottolineano come il voto sia andato oltre la maggioranza. “Si è fatto un grande ed approfondito lavoro. Cinque mesi di lavori in commissione, 59 audizioni, 1800 emendamenti, 4 emendamenti del governo che hanno tenuto conto delle necessità di miglioramento emerse dalle audizioni. Sono stati approvati anche alcuni emendamenti delle minoranze e un emendamento del presidente Pera”, si legge in una nota a firma Balboni, Della Porta, De Priamo, Lisei, Pera e Spinelli. “Con la votazione del mandato al relatore in commissione si segna un passo fondamentale nel percorso della riforma. Importante che il consenso alla proposta vada oltre il perimetro della coalizione di governo grazie al voto favorevole del gruppo autonomie e con l’astensione di Italia Viva. Prossimo passo, il passaggio in aula del Senato per poi proseguire l’iter. Con il premierato – concludono i parlamentari di FdI – si dà più peso alla sovranità dei cittadini che finalmente sceglieranno da chi essere governati. Mai più ribaltoni o governi anomali e più stabilità con conseguenze positive anche per l’economia nazionale”.

Gasparri: si apre la stagione delle riforme

Soddisfatto dal voto il presidente dei senatori azzurri, Maurizio Gasparri che riassume  il senso della riforma, osteggiata dalle opposizioni con toni barricaderi. “Noi vogliamo che la volontà degli elettori conti davvero, perché devono essere gli italiani a scegliere chi deve guidare il governo, non gli accordicchi di palazzo fatti alle loro spalle. Esecutivi stabili e capaci di durare cinque anni per realizzare quanto promesso. Ecco quello che vogliamo fare”, ha concluso Gasparri ringraziando il ministro Casellati, che ha scritto “una riforma seria, efficace ed equilibrata”.

L’opposizione minaccia battaglie dentro e fuori il Parlamento

Scontate le critiche dell’opposizioni che gridano allo stravolgimento della Costituzione. I più scatenati sono i senatori di Alleanza Verdi e Sinistra. Che urlano al complotto e denunciano il presunto scambio politico che si sta consumando sulle spalle degli italiani. “Al Senato il premierato, alla Camera l’Autonomia differenziata, due provvedimenti che stravolgono la Costituzione e costituiscono le basi di una pericolosa torsione anti-democratica”, tuona Peppe De Cristofaro, capogruppo di Avs. Le opposizioni promettono battaglia dentro e fuori il Parlamento e sventolano come una minaccia il referendum.

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