“Niente manganelli! Solo lo scudo”: l’urlo dell’agente durante gli scontri di Torino (video)

23 Apr 2024 20:13 - di Redazione
urlo agente Torino

«Niente manganelli! Solo con lo scudo, spingete solo con lo scudo»: l’urlo dell’agente che inchioda i veri violenti si sente chiaramente nel video postato sotto. Immagini che stanno facendo il giro dei social. E che testimoniano come gli uomini delle forze dell’ordine siano stati chiamati a difendere la sicurezza dei cittadini in una difficile giornata di assalti e violenze. Un’azione a cui hanno dovuto rispondere alla veemenza contestataria e alla violenza stando attenti a non incorrere in sanzioni e recriminazioni.

Scontri di Torino, l’urlo dell’agente: «Solo con gli scudi, niente manganelli»

Solo lo scudo per respingerli: l’urlo dell’agente si sente nitidamente. A viva voce il dirigente della Polizia si rivolge agli uomini delle forze dell’ordine che sta coordinando per il “contenimento” delle decine di manifestanti di un corteo che, come da copione, ha mescolato studenti pro-Palestina a esponenti del centro sociale Askatasuna e membri dei collettivi agguerriti, che oggi hanno tentato l’assalto del Castello del Valentino a Torino. Dove era in corso la Conferenza degli Addetti scientifici e spaziali e degli Esperti agricoli. Un incontro istituzionale a cui presenziavano diversi ministri TajaniBerniniPichetto Fratin e Lollobrigida.

L’urlo dell’agente: il video della polizia che respinge l’assalto dei manifestanti

E allora, alle scene da guerriglia urbana. Alle urla e alla tensione, si aggiungono le immagini immortalate dai video come quello da noi riportato da Youtube (dal sito “Society”) in cui si vede chiaramente un’onda d’urto del corteo che spinge sul cordone degli agenti in assetto anti-sommossa. Ovviamente, cercando di sfondare le linee. Il gruppo di manifestanti, che secondo un copione ormai rituale ha mescolato studenti universitari e militanti dei centri sociali, ha infatti cercato in più occasioni di raggiungere il Castello del Valentino – la location dove si stava svolgendo la riunione dei ministri – entrando in conflitto con le forze dell’ordine all’altezza di Corso Cairoli e poi in Corso Vittorio Emanuele.

Scontri di Torino, il Coisp: i manifestanti cercano solo lo scontro

È li che gli agenti hanno dovuto incassare gli insulti e le urla dei manifestanti. E tentare di respingere la spinta dell’assalto e la carica propulsiva. Ma senza ricorrere ai manganelli: ossia, utilizzando solo lo scudo in assetto difensivo. La consegna ai poliziotti, a cui è stato chiesto di usare solo gli scudi per rispondere alle cariche dei manifestanti, rende una volta di più evidente quanto dichiarato dal segretario generale del Coisp, Domenico Pianese. Ossia, quanto lo scontro sia cercato e voluto dai manifestanti. E quanto, «questi sedicenti manifestanti nella maggior parte dei casi scendono in piazza non per un ideale, ma alla spasmodica e continua ricerca dello scontro con chi rappresenta lo Stato».

Questura Torino, scudi e sfollagente solo per alleggerimento

E oltre al bollettino che denuncia 7 agenti rimasti a fronte di due manifestanti, anche la Questura conferma limiti (rispettati dagli agenti) e intenzioni dei manifestanti. Durante la manifestazione che si è svolta questa mattina a Torino, dove un gruppo di manifestanti in corteo partito da Palazzo Nuovo ha cercato di raggiungere il Castello del Valentino dove era in corso la conferenza degli addetti scientifici e spaziali e degli esperti agricoli.

E sul cui sfondo, una nota della Questura precisa che «il personale dei reparti impiegati ha, come da procedure operative, effettuato le azioni di contenimento con gli scudi in dotazione. Ed è ricorso all’uso dello sfollagente solo qualora è risultato necessario per effettuare azioni statiche di alleggerimento. Ciò al fine di distanziare i manifestanti, che avevano intenzione di forzare ed aggirare i dispositivi di sicurezza che erano stati predisposti per garantire il regolare svolgimento dell’evento. Al termine – conclude la nota – sette poliziotti del reparto mobile di Torino sono rimasti contusi». Non serve davvero aggiungere altro.

 

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