Torino, i centri sociali scatenano la guerriglia al corteo pro-Gaza: agenti feriti. Meloni: inaccettabile

23 Apr 2024 16:57 - di Ginevra Sorrentino
corteo Torino

Al corteo pro-Gaza di Torino, centri sociali e collettivi scatenano la guerriglia urbana e seminano paura e tensione: diversi gli agenti feriti. Dura condanna della premier Meloni che, nell’esprimere solidarietà alle forze dell’ordine coinvolte negli scontri, ha condannato le violenze: «Inaccettabile».

Forte tensione tra forze dell’ordine e manifestanti durante il corteo pro-Gaza dei collettivi universitari di Torino. La manifestazione, scandita da slogan come «fuori i sionisti dall’università», «basta guerra in Palestina» e «Palestina libera», ha attraversato il centro della città e ha dato il via a violenza, tafferugli e disordini attorno alla Conferenza degli addetti scientifici e spaziali e degli esperti agricoli, organizzata dal Ministero degli Esteri a Torino. E a cui partecipano i ministri Tajani, Bernini, Pichetto Fratin e Lollobrigida.

Guerriglia urbana al corteo pro-Gaza di Torino

Il gruppo di manifestanti che secondo un copione ormai rituale ha mescolato studenti universitari e militanti dei centri sociali, ha infatti cercato in più occasioni di raggiungere il Castello del Valentino, dove si svolge la riunione dei ministri, entrando in conflitto con le forze dell’ordine all’altezza di Corso Cairoli e poi in Corso Vittorio Emanuele. I momenti più tesi si sono verificati soprattutto nel momento in cui i manifestanti hanno lanciato uova, acceso fumogeni e tentato di forzare il cordone delle forze dell’ordine che li hanno respinti con gli scudi.

Torino, tensione e scontri al corteo degli studenti con collettivi e centri sociali infiltrati

Al termine del corteo pro-Gaza e degli scontri, allora, una trentina di persone sono state identificate dalla Digos. Gli identificati saranno denunciati. Tra questi, dalle agenzie si apprende nel dettaglio che ci sarebbero coloro che gravitano nell’area del centro sociale Askatasuna, che hanno coordinato la manifestazione. E qualcuno ha anche partecipato alle fasi più accese nei tentativi di sfondamento. In tilt il traffico in larghe parti della città.

Torino, 7 feriti tra gli agenti e 2 tra i manifestanti pro Palestina

Dunque, durante gli scontri al corteo degli studenti universitari che protestano con bandiere palestinesi, nei momenti più concitati dei tentativi di sfondamento del blocco di agenti e dei cordoni di sicurezza che si volevano forzare per raggiungere il Castello del Valentino, sette agenti della Squadra mobile e rappresentanti delle Forze dell’ordine sono rimasti contusi. E sembra che anche tra i manifestanti ci sarebbero due feriti. Tra loro, anche gli attivisti dei centri sociali e del collettivo Cambiare rotta, scesi in piazza e decisi – come anticipato in apertura – a raggiungere il luogo in cui è in corso una conferenza con la presenza di numerosi ministri.

Dal premier Meloni «solidarietà alle forze dell’ordine per l’ennesimo attacco dei centri sociali»

Un ennesimo scempio alla sicurezza e un ultimo assalto all’incolumità delle forze dell’ordine, coinvolte e rimaste ferite negli scontri. Agenti a cui la premier Meloni ha subito indirizzato un messaggio di condanna della violenza e di solidarietà per le forze dell’ordine coinvolte nei disordini – come ha scritto su X il presidente del Consiglio – nell’«ennesimo e inaccettabile attacco da parte di centri sociali e collettivi». «Questa mattina – ha commentato sui social Giorgia Meloni – sette agenti sono rimasti contusi a Torino a seguito del tentativo da parte di un violento gruppo di attivisti di sfondare un cordone di polizia nei pressi del Castello del Valentino. Condanniamo con fermezza quanto accaduto – ha quindi concluso la premier –: lo Stato è accanto di chi difende la libertà e la sicurezza di tutti i cittadini».

Paura tra i fedeli in preghiera nella sinagoga per la Pasqua ebraica

Non solo. Perché secondo quanto riporta tra gli altri il sito del Tgcom24, si è registrata anche notevole «apprensione tra i fedeli in preghiera per la Pasqua ebraica, che si celebra dal 22 al 30 aprile, quando il corteo è passato vicino alla sinagoga nel centro della città. I manifestanti sono stati tenuti sempre lontani dal luogo di culto dal cordone di polizia».

La nota del Sindacato di polizia: «Non scendono in piazza per un ideale, ma alla ricerca dello scontro»

E immediato è arrivato anche un comunicato del sindacato di polizia Coisp con cui, in riferimento ai disordini di oggi a Torino, il segretario generale Domenico Pianese ha affidato a una nota commenti di condanna per le violenze scatenate al corteo e gli attacchi subiti dalle forze dell’ordine. «I sette agenti contusi rappresentano un epilogo scontato dell’insofferenza verso le forze dell’ordine che in quest’ultimo periodo sta crescendo in tutto il Paese», ha messo nero su bianco Pianese, sottolineando a stretto giro: «Oltre a esprimere tutta la nostra solidarietà ai colleghi della questura di Torino e dei reparti mobili, non possiamo far altro che sottolineare quanto questi sedicenti manifestanti nella maggior parte dei casi scendono in piazza non per un ideale, ma alla spasmodica e continua ricerca dello scontro con chi rappresenta lo Stato».

E infine: «Nel corteo – ha quindi rimarcato in conclusione nella nota – si sono infiltrati anche numerosi militanti del centro sociale Askatasuna che, travestendosi da manifestanti, hanno aizzato la folla contro la polizia. Inscenando una vera e propria guerriglia urbana. E hanno messo a rischio l’incolumità non solo dei poliziotti che sono lì per tutelare l’ordine pubblico, ma anche di tutti i cittadini».

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