Meloni: “Pubblico io il testo di propaganda contro il governo di Scurati, buona lettura”

20 Apr 2024 18:07 - di Redazione

“In un’Italia piena di problemi, anche oggi la sinistra sta montando un caso. Stavolta è per una presunta censura a un monologo di Scurati per celebrare il 25 Aprile. La sinistra grida al regime, la Rai risponde di essersi semplicemente rifiutata di pagare 1.800 euro (lo stipendio mensile di molti dipendenti) per un minuto di monologo. Non so quale sia la verità, ma pubblico tranquillamente io il testo del monologo (che spero di non dover pagare)”. Lo scrive in un post su Facebook la premier Giorgia Meloni, che spiega di voler rendere noto il testo di Scurati “per due ragioni”: la prima è “perché chi è sempre stato ostracizzato e censurato dal servizio pubblico non chiederà mai la censura di nessuno. Neanche di chi pensa che si debba pagare la propria propaganda contro il governo con i soldi dei cittadini”. La seconda è “perché gli italiani possano giudicarne liberamente il contenuto”, precisa la presidente del Consiglio, che augura “buona lettura” e allega di seguito il testo del monologo dello scrittore.

“Giacomo Matteotti– sono le parole di Antonio Scurati- fu assassinato da sicari fascisti il 10 di giugno del 1924. Lo attesero sotto casa in cinque, tutti squadristi venuti da Milano, professionisti della violenza assoldati dai più stretti collaboratori di Benito Mussolini. L’onorevole Matteotti, il segretario del Partito Socialista Unitario, l’ultimo che in Parlamento ancora si opponeva a viso aperto alla dittatura fascista, fu sequestrato in pieno centro di Roma, in pieno giorno, alla luce del sole. Si batté fino all’ultimo, come lottato aveva per tutta la vita. Lo pugnalarono a morte, poi ne scempiarono il cadavere. Lo piegarono su se stesso per poterlo ficcare dentro una fossa scavata malamente con una lima da fabbro. Mussolini fu immediatamente informato. Oltre che del delitto, si macchiò dell’infamia di giurare alla vedova che avrebbe fatto tutto il possibile per riportarle il marito. Mentre giurava, il Duce del fascismo teneva i documenti insanguinati della vittima nel cassetto della sua scrivania”.

“In questa nostra falsa primavera, però, non si commemora soltanto l’omicidio politico di Matteotti – prosegue il testo – si commemorano anche le stragi nazifasciste perpetrate dalle SS tedesche, con la complicità e la collaborazione dei fascisti italiani, nel 1944. Fosse Ardeatine, Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto. Sono soltanto alcuni dei luoghi nei quali i demoniaci alleati di Mussolini massacrarono a sangue freddo migliaia di inermi civili italiani. Tra di essi centinaia di bambini e perfino di infanti. Molti furono addirittura arsi vivi, alcuni decapitati. Queste due concomitanti ricorrenze luttuose – primavera del ’24, primavera del ’44 – proclamano che il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica – non soltanto alla fine o occasionalmente – un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista. Lo riconosceranno, una buona volta, gli eredi di quella storia? Tutto, purtroppo, lascia pensare che non sarà così”.

“Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell’ottobre del 2022, aveva davanti a sé due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista oppure cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda via. Dopo aver evitato l’argomento in campagna elettorale, la Presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo dagli anniversari storici, si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza: ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) senza mai ripudiare nel suo insieme l’esperienza fascista, ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei fascisti repubblichini, infine ha disconosciuto il ruolo fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana (fino al punto di non nominare mai la parola “antifascismo” in occasione del 25 aprile 2023)”.

“Mentre vi parlo – conclude il testo –  siamo di nuovo alla vigilia dell’anniversario della Liberazione dal nazifascismo. La parola che la Presidente del Consiglio si rifiutò di pronunciare palpiterà ancora sulle labbra riconoscenti di tutti i sinceri democratici, siano essi di sinistra, di centro o di destra. Finché quella parola – antifascismo – non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana”.

Commenti

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  • Iliana tini 20 Aprile 2024

    Curati, non hai dignità!!! dal tuo manifesto si evince solo odio e tanta cattiveria oltre che rabbia per aver perso le elezioni ne 2022, perché non racconti anche delle primavere rosse in Europa o gli orrori di Stalin? Perché non hai il coraggio di dire che dietro a quelle stragi i tuoi amici hanno avuto un ruolo non secondario? Basta con questo antifascismo, avete rotto a tutti gli Italiani per bene, parlate solo per i vostri amici dei centri sociali, non vi ascolta più nessuno, e volete essere anche pagati profumatamente? Siete dei pericolosi mafiosi, io non voglio pagare il canone per ascoltare queste baggianate, andate a raccontare alla Elli che lei in Svizzera non ne ha sentito parlare

  • Ulrico 20 Aprile 2024

    Usuale omelia confezionata in occasione del 25 aprile dal solito “intellettuale” di estrema sinistra, arricchitosi grazie a romanzetti debordanti di errori e liberissime licenze tutti incentrati sulla figura del Cav. Mussolini. Dicono che il crimine non paga ma, evidentemente, la fissazione monomaniacale si. Personaggi come il sig. Scurati, solerti nel condannare le violenze di un regime sconfitto nel 1945, potrebbero compiere un gesto di onestà intellettuale e rimarcare le violenze e le sistematiche violazioni dei diritti compiuti ancora oggi dalla sua parte politica.

  • Piero 20 Aprile 2024

    Si dichiarano antifascisti gli anarchici, che nel nome della democrazia, sparano ai dirigenti che nemmeno conoscono, mettono bombe, oppure si brigatisti rossi tipo Battisti, che da buon antifascista ha ucciso 4 persone.si dichiarano antifascisti quelli che non fanno parlare chi la pensa diversamente da loro, impedendo di presentare un libro, o di partecipare ad assemblee nelle università. A questi antifascisti che usano metodi fascisti, dico no grazie, non farò mai parte del vostro falso mondo.

  • evaristo clementi 20 Aprile 2024

    Con conflitti alle porte, con problemi più grandi di noi, si perde tempo con queste burle da Università studentesche, proprio ora che in Italia esiste un Governo eletto dai cittadini, ancora queste cazzate. Così non va, non c’è bisogno di monologhi del passato in questi tempi, proprio ora che USA ha deliberato 60/mld per Ucraina, qui finisce male per tutti nessuno sì salva contro la Federazione Russa