Lezioni di velo islamico a scuola, Kelany: “Pratica di sottomissione, dove sono le femministe?”

15 Apr 2024 11:37 - di Alberto Consoli
lezione di velo Kelany

Lezione a scuola: come indossare il velo islamico. La deputata Sara Kelany, responsabile dipartimento Immigrazione di Fratelli d’Italia è allibita aprendo il Giornale oggi in edicola e apprendendo l’ennesima follia: l’ennesimo caso di integrazione al contrario. Si cosa si tratta lo riassume la parlamentare stessa  in una nota: “Apprendo da ‘Il Giornale’  (articolo di Bianca Leonardi ndr) che una scuola superiore di Abbiategrasso, nell’ambito di un corso di lingua e letteratura araba, inserisce un corso per insegnare ad indossare l’hijab: il velo islamico che copre il capo delle donne. Se da un lato ritengo utile l’apprendimento della lingua e della letteratura araba – è il suo ragionamento-  dall’altro non mi spiego come si possa accettare che in una scuola si possa insegnare alle donne a coprire il capo”.

Nuova “sottomissione”: lezione di velo islamico in una scuola di Abbiategrasso

Non si tratta di un interscambio, siamo a una vera e propria “genuflessione”, denuncia Kelany: “Così il principio di laicità della scuola viene calpestato in nome di una inclusione e un’integrazione che si basa non sulla valorizzazione delle diversità; ma sulla diffusione dei principi dell’Islam, che troppo spesso vogliono la donna velata, recintata e costretta alla sudditanza. Dove sono le femministe di sinistra che inneggiano al patriarcato ad ogni pie’ sospinto? Non si puo’ tacere di fronte a pratiche che in molti casi sono segno di sottomissione della donna”.

Laboratorio di «hijab»: la circolare con l’ennesima follia 

La lezione su come indossare il velo islamico in una nostra scuola ha dell’assurdo. Non si è ancora sopita la eco delle donne dentro un “recinto” in occasione della festa di fine Ramadan, che subito arriva questa trovata. Nella circolare  dell’istituto di Abbiategrasso “Vittorio Bachelet” (che il Giornale cita)  si legge dell’istituzione di un nuovo «corso avanzato di introduzione alla lingua e alla cultura araba». Il che può essere un utile strumento di intersambio culturale per studenti e operatori culturali. Poi si apprende che il giorno di inizio del corso si terrà anche una «piccola festa con l’occasione della recente fine di Ramadan».

Lezioni di velo, Kelany: “Dove sono le femministe che invocavano il patriarcato?”

Ed è in quell’occasione che ci si avvicina alla follia, perché avrà luogo un laboratorio di «hijab» in cui verrà insegnato alle ragazze come portare il velo. Ecco, tutti tacciono. Ma soprattutto le – ha ragione Kelany- le femministe che ci spiegavano fino a ieri che in Italia vigeil patriarcato, in questa occasione brillano per una strana forma di afasia. Silenzio, nulla da eccepire?

L’assurdo: si importano i simboli della sottomissione delle donne

Perché i simboli di  sottomissione della donna nella cultura islamica devono essere esportati nelle nostre scuole? Perché questo ribaltamento di valori ? Le femministe -e non solo – che vanno in piazza contro i femminicidi hanno memoria corta? Per non parlare delle patetiche battaglie per il linguaggio inclusivo, tutto asterischi e schwa. Tutto da ridere: la sottomissione al velo e agli usi musulmani salveranno le donne dalle violenze e dai soprusi? Hanno già dimenticato l’orribile immagine delle donne musulmane rinchiuse dietro recinti, indegne di pregare Allah insieme agli uomini? Pensavamo di essere arrivati a un punto limite, ma la circolare di cui sopra ci contraddice. Ancora una volta rimaniamo basiti di fronte alla follia.

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