In Puglia l’ultimo saluto ai due carabinieri travolti da un Suv. Rabbia, dolore e commozione

9 Apr 2024 15:36 - di Redazione

Commozione e una straordinaria partecipazione per l’ultimo saluto ai due carabinieri, Francesco Pastore e Francesco Ferraro, travolti e uccisi da un Suv, guidati da una donna risultata positiva ai test su droga e alcol, sabato scorso in provincia di Salerno. Nel giorno dei funerali in Puglia, terra d’origine dei due militari, è stato indetto il lutto cittadino a Campagna, dove hanno perso la vita i due giovani e nelle due città natali, Manfredonia e Montesano Salentino, nel Leccese, dove si sono svolte le esequie.

I funerali dei due carabinieri uccisi da un suv nel Salernitano

Centinaia di persone sono arrivate nella cattedrale di Manfredonia, per dare l’estremo saluto al maresciallo dei carabinieri Francesco Pastore, 25 anni. Chiesa gremita. In prima fila i familiari, il papà Matteo, carabiniere in servizio a San Giovanni Rotondo che è in divisa, la mamma Chiara, la sorella Sara, la fidanzata Vilma. Tante le autorità e centinaia di persone tra colleghi, amici e parenti. “La morte dei due carabinieri pugliesi, Francesco Pastore e Francesco Ferraro, è stata un crimine. Perché fare uso di sostanze stupefacenti significa armarsi”. Così durante l’omelia l’arcivescovo della diocesi Manfredonia Vieste San Giovanni Rotondo, padre Franco Moscone.

L’addio al maresciallo Francesco Pastore a Manfredonia

“Stiamo innalzando un inno alla vita. Un inno a Dio fatto di musica straziante che rischia la disperazione. Ma resta un inno alla vita sacrificale che ha un destino vero indipendente dalla nostra fede. Stiamo dimostrando di essere una cosa sola. Una sola famiglia”. “Cristo – ha detto – si è fermato ad Eboli non è solo un titolo di un romanzo o di un film. Cristo si è davvero fermato ad Eboli sulla strada. Si è fermato nelle loro vite. Cristo si è fermato a Manfredonia e nel Salento. Cristo si è fermato nelle nostre città rimaste attonite, ammutolite per quanto avvenuto. Cristo si è fermato nell’Arma dei carabinieri e nell’animo di tutti loro per questa ennesima perdita e sacrificio di loro persone professioniste e a sevizio della comunità e dello Stato. La fede ci fa dire che Cristo si è fermato in tutti questi luoghi e che la morte non è l’ultima parola ma l’offerta di una vita dignitosa per tutti quanti noi”.

Chiesa gremita per l’ultimo saluto a Francesco Ferraro

I funerali della seconda vittima, l’appuntato scelto Francesco Ferraro, sono stati celebrati nella chiesa Maria Santissima Immacolata a Montesano Salentino. Tutta la comunità si è stretta intorno alla famiglia del militare 27enne. L’uscita del feretro dalla camera ardente allestita nella sala consiliare è stata accolta da un lungo applauso. La bara, avvolta nel tricolore, è stata poi portata in spalla dai carabinieri seguiti dai genitori Paola e Antonio, dai suoi fratelli Gigi, Michele e Alessandro, e dalla sua fidanzata Carmela con il loro cagnolino in braccio. Prima dell’arrivo in chiesa il corteo funebre si è fermato davanti la casa della nonna di Francesco. Che ha salutato il nipote scomparso sull’uscio di casa, seduta sulla sua carrozzina. Ad accogliere il feretro c’erano centinaia di persone sia all’esterno sia all’interno della chiesa. Qui, su un cuscino di velluto rosso, è stato poggiato il cappello della divisa di Francesco. Tante le autorità civili e militari. Tra cui il comandante dell’arma dei Carabinieri, il generale Teo Luzi, che ha preso parte a entrambe le esequie. “Francesco è già nella casa e nel cuore di Dio”, ha detto nell’omelia monsignor Vito Angiuli, vescovo della diocesi Ugento Santa Maria di Leuca. “Siamo affranti e increduli. E anche per me oggi è difficile raccontare quanto accaduto, dare una risposta a tanti interrogativi”, ha detto. Poi ha ricordato “l’amico e il fratello che tutti vorremmo. Generoso nel suo servizio alla patria, gioviale e volitivo, di un’educazione rara”. Particolarmente toccante il saluto della fidanzata del militare, Carmela: “Non smetterò mai di parlare con te anche se non ci sei più e non ti vedo”.

Su Instagram la premier Giorgia Meloni dedica un omaggio a Francesco Pastore e Francesco Ferraro. “Due giovani carabinieri che amavano la loro divisa, caduti in servizio in maniera inconcepibile. Un dramma su cui spero si faccia presto chiarezza, accertando ogni eventuale responsabilità. Grazie per aver servito l’Italia con onore, che la terra vi sia lieve”

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