Il dietrofront di Canfora: “Non direi di nuovo neonazista a Meloni”. Ma cita Eraclito e non la querela… (video)

12 Apr 2024 18:16 - di Leo Malaspina

Non s’è pentito ma non lo direbbe di nuovo. Non chiede scusa ma tutto sommato una querela è sempre meglio che due e quindi evita di fare il bis. La prende con filosofia, il professor Luciano Canfora, nel senso che cita Eraclito, e non la vil pecunia, per spiegare la sua decisione di non dare della “neonazista nell’animo” alla premier Giorgia Meloni, incalzato dal giornalista Corrado Formigli, che peraltro ammette che lui quell’offesa non l’avrebbe formulata.

Luciano Canfora non ripete l’offesa a Giorgia Meloni

Canfora, querelato da Giorgia Meloni per averla definita “neonazista nell’animo”, ieri sera a “Piazza Pulita” ha fatto dietrofront. “Se lo ripeterei? Rispondo col grande pensatore greco Eraclito: nessuno può tuffarsi due volte nello stesso fiume”.

La vicenda risale al 12 aprile 2022 quando, nel corso di un incontro sul conflitto in Ucraina tenutosi nel liceo Fermi di Bari, Luciano Canfora, parlando della Meloni, disse: “Siccome è una neonazista nell’animo si è subito schierata con i neonazisti ucraini, è diventata una statista molto importante ed è tutta contenta, naturalmente, di questo ruolo”. Ed era scattata la querela da parte della Meloni, che aveva definito quelle parole “inaccettabili” soprattutto perché “pronunciate da una persona che si dovrebbe occupare di cultura e formazione e che invece finisce a fare becera propaganda a giovani studenti”.

Il prossimo 16 aprile si terrà l’udienza preliminare e il professor Canfora sarà difeso dall’avvocato Michele Laforgia, mentre il premier ha nominato come suo legale il sottosegretario Andrea Del Mastro.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *