G7: “Fermare escalation”. Possibili nuove sanzioni all’Iran, no all’operazione militare a Rafah

19 Apr 2024 14:13 - di Redazione

I ministri degli Esteri del G7 riuniti a Capri hanno invitato Iran e Israele a ”lavorare per prevenire un’ulteriore escalation alla luce delle notizie sui raid del 19 aprile”. L’attacco israeliano di oggi all’alba è stato il tema principale della sessione mattutina della ministeriale del G7 Esteri a Capri. Che si è aperta con le comunicazioni fornite dal segretario di Stato americano, Antony Blinken, sulle informazioni in possesso degli Usa sull’operazione militare.

Iran-Israele, l’appello alla de-escalation del G7

“Il G7 continuerà a lavorare all’obiettivo della de-escalation”,  si legge nel comunicato finale dei capi delle diplomazie Ue. Appello a tutte le parti, sia nella regione che oltre, a offrire il loro contributo positivo “a questo sforzo collettivo’. Nel documento diffuso al termine della riunione  viene ribadita la richiesta di rilascio immediato degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas. E un “cessate il fuoco sostenibile che consenta di aumentare l’assistenza umanitaria urgentemente necessaria da consegnare in tutta sicurezza in tutta Gaza”.

Il rilascio degli ostaggi e il cessate il fuoco

Sempre nel documento, dove si esprime sostegno agli sforzi di mediazione degli Usa –  si evidenzia che il rifiuto di Hamas di rilasciare ostaggi “non fa altro che prolungare il conflitto e la sofferenza dei civili”. I ministri degli Esteri – si legge ancora –  “stanno lavorando, anche imponendo sanzioni e altre misure, per negare ad Hamas la capacità di raccogliere fondi per compiere ulteriori atrocità”. Dal G7 è stata espressa anche la disponibilità a collaborare con il nuovo governo dell’Autorità palestinese.

Pronti a nuove sanzioni contro l’Iran

I ministri del G7 non escludono nuove sanzioni contro Teheran. “Chiediamo all’Iran di astenersi dal sostenere Hamas e dall’intraprendere ulteriori azioni che destabilizzino il Medio Oriente, compreso il sostegno agli Hezbollah e ad altri attori non statali”, si legge nel comunicato. “Riterremo il governo iraniano responsabile delle sue azioni dannose e destabilizzanti. E siamo pronti ad adottare ulteriori sanzioni o altre misure, ora e in risposta a ulteriori iniziative destabilizzanti”.

No ad azioni unilaterali che allontanano la pace

Quindi l’appello agli attori in campo ad astenersi da azioni unilaterali che minano la prospettiva di una soluzione a due Stati” per israeliani e palestinesi. I ministri del G7, infine, chiedono anche di ”mantenere immutato lo status quo storico nei luoghi santi di Gerusalemme”. Ed esprimono ”preoccupazione per le violenze dei coloni estremisti responsabili di atti violenti contro le comunità palestinesi”.

No a un’operazione su vasta scala a Rafah

Dal G7 arriva anche la netta opposizione a un’operazione militare su vasta scala a Rafah che, sottolineano i ministri, ”avrebbe conseguenze catastrofiche sulla popolazione civile”. A Israele si chiede di presentare ”un piano credibile e attuabile per proteggere la popolazione civile locale e rispondere ai loro bisogni umanitari”. Viene quindi espressa ”profonda preoccupazione per lo sfollamento forzato da Gaza” e si invita Tel Aviv ad ”agire in conformità con i suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale e a trattare gli individui in modo umano e con dignità”.

No al controllo russo della centrale di Zaporizhzhia

Sul fronte ucraino dal G7 riunito a Capri arriva la condanna per il continuo controllo e la militarizzazione da parte di Mosca  della centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, nel sud dell’Ucraina. La presenza  russa nel sito ”pone gravi rischi per la sicurezza nucleare, anche ‘per la più comunità internazionale”. I ministri degli Esteri sostengono dunque ”gli sforzi dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica volti a limitare tali rischi, anche attraverso la presenza continua di esperti dell’Aiea”.

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