Denatalità, 70mila euro ai dipendenti che fanno figli: il “modello” coreano contro il calo delle nascite
C’è chi si arrende e chi combatte, mettendoci del suo. Il problema della denatalità, che fa registrare numeri allarmanti anche in Italia, è vissuto in maniera ancora più drammatica ad altre latitudini, dove oltre ai governi nazionali scendono in campo anche le aziende. Sebbene con intenti opposti. Capita così che in Giappone un’azienda di articoli di carta annunci la dismissione totale della linea produttiva di pannolini per bambini a vantaggio di una implementazione di quella di pannoloni per anziani. Di contro in Corea del Sud diverse imprese si stanno attrezzando con un deciso rafforzamento del welfare aziendale a favore di chi mette al mondo figli, con il caso particolarmente eclatante di un grosso gruppo edile che offre ai dipendenti un incentivo equivalente a 70mila euro per ogni nuovo bimbo.
La resa dell’azienda giapponese di pannolini per bambini
In Giappone, secondo quanto ricostruito dall’agenzia di stampa Adnkronos, è stata la Oji Holdings ha tirare i remi in barca, dopo aver registrato in vent’anni un calo delle vendite di pannolini per bambini da 700 milioni a 400 milioni. Di contro, da oltre un decennio è cresciuta la vendita di quei pannoloni sui quali ora l’azienda punta in via esclusiva per il comparto. “L’azienda continuerà a vendere pannolini sul mercato interno fino all’esaurimento delle scorte e prevede di espandere la produzione in Paesi come Indonesia e Malesia”, ha fatto sapere un portavoce dell’azienda.
La denatalità in Giappone: le nascite sono la metà dei decessi
Le nascite in Giappone hanno raggiunto il minimo storico nel 2023. Parliamo di 758.631 neonati rispetto a 1.590.503 decessi. Gli under 15 sono circa il 12% della popolazione, mentre gli over 65 stanno lentamente superando il 30%. Si prevede che la popolazione crollerà dagli attuali 125 milioni a circa 88 milioni nel 2065: un calo del 30% in 45 anni. Il primo ministro Fumio Kishida ha promesso aiuti finanziari, supporti alle famiglie, un più facile accesso all’assistenza all’infanzia e più congedi parentali. Il governo ha descritto la denatalità come una “crisi esistenziale” sulla quale le campagne per incoraggiare le famiglie ad avere più figli sembrano non avere alcun impatto.
La reazione delle aziende coreane: welfare e incentivi in denaro ai dipendenti che fanno figli
Totalmente diversa la strada intrapresa dalle aziende della Corea del Sud, che hanno deciso di integrare con azioni interne gli sforzi statali contro la denatalità, con il caso particolarmente significativo di un’azienda edile che ha deciso di offrire l’equivalente di 70mila euro ai dipendenti per ogni neonato messo al mondo. Anche la Corea del Sud nel 2023 ha visto il minimo storico di nascite con un tasso pari a 0,72 figli per donna, nonostante piani e programmi di incentivi nazionali dedicati alla famiglia. “Il calo del tasso di fertilità porta a un calo della forza lavoro e del potere d’acquisto e a un rallentamento della crescita economica, che a sua volta influisce direttamente sulla sostenibilità della gestione aziendale, il che significa che le aziende devono affrontare attivamente la questione”, ha affermato Chung, presidente del Korea Economic Research Institute (Keri), in occasione di un seminario d’affari coreano-giapponese dedicato all’argomento, come riportato da Cbs News.