Def, obiettivi: trasparenza dei conti e garanzie ai mercati. Nonostante il macigno del superbonus

8 Apr 2024 21:10 - di Redazione

Domani sarà il giorno del Def, dell’atteso Documento di economia e finanza che sarà approvato a metà mattinata dal Consiglio dei ministri, che avrà all’odg anche altri punti importanti: lo schema di disegno di legge sulla Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra la Repubblica italiana e la Repubblica di Albania in materia di sicurezza sociale, fatto a Roma il 6 febbraio 2024 (Affari esteri e cooperazione internazionale); lo schema di decreto legislativo sulle disposizioni per la razionalizzazione dell’imposta di registro, dell’imposta sulle successioni e donazioni, dell’imposta di bollo e degli altri tributi indiretti diversi dall’Iva – esame preliminare (economia e finanze); lo schema di decreto del presidente della repubblica recante modifiche del regolamento per l’esecuzione Codice della navigazione marittima, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 15 febbraio 1952, n. 328 – esame definitivo (Presidenza – Infrastrutture e trasporti). E ancora: lo schema di decreto del Presidente della Repubblica sul regolamento di organizzazione degli Uffici di diretta collaborazione del ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e dell’Organismo indipendente di valutazione della performance – esame preliminare (Agricoltura, sovranita’ alimentare e foreste); leggi regionali; varie ed eventuali.

Il Def, previsioni non azzardate e numeri trasparenti

Previsioni senza inchiodarsi a numeri certi, tantomeno roboanti o frutto di auspici: la filosofia del Def che il Governo approverà domani  avrà quest’anno un’impostazione diversa perché sono cambiate le regole di programmazione economica e di conseguenza sono previste nuove tempistiche.
Entro il 30 aprile dovrà essere approvato, infatti, anche Piano fiscale-strutturale di medio termine a cui sarà applicato un regime transitorio, che prevede la presentazione dello stesso alla Commissione europea entro il 20 settembre. Nella fase attuale in cui mancano ancora le indicazioni operative su come dovrà essere impostato il Piano, è stata concordata a livello europeo la possibilità di sospendere le vecchie procedure per evitare di svuotare l’atto politico di contenuto. Un processo lineare che si concluderà in tempo per la messa a punto della Legge di Bilancio per il 2025, senza nessun rischio di generare incertezze sui mercati. Sarà quindi nel Piano fiscale strutturale che il Governo fornirà tutti gli elementi utili alla costruzione della nuova manovra.
Il documento che verrà approvato domani sarà quindi molto più asciutto rispetto ai documenti degli anni passati e fornirà scenari realistici alla luce della congiuntura internazionale volatile a causa dei conflitti in atto. Ma ciò che purtoppo emergerà in modo chiaro è il pesante impatto del superbonus sui conti pubblici e sui dati macroeconomici di riferimento del Def.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *