De Luca ribaltato dal Consiglio di Stato. Cirielli: è un pugile suonato. Sangiuliano: ennesima figuraccia
Brutte notizie per Vincenzo De Luca: “la disposizione del Consiglio di Stato, che ha ribaltato la sospensiva del Tar Campania relativa alla nota vicenda dei fondi di coesione, è l’ennesima sconfitta del governatore campano che, ormai, sembra un pugile suonato, che politicamente arranca, ed è sempre più isolato”. Così Edmondo Cirielli, viceministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, commentando l’ordinanza.
Il Consiglio di Stato sconfessa il governatore e dà ragione al governo
Il Consiglio di Stato, ritenendo corretto l’operato del Dipartimento per le politiche di coesione per il Sud della Presidenza del Consiglio, ha infatti sospeso gli effetti della sentenza del Tar Campania che aveva accolto il ricorso della Regione Campania relativo all’Accordo per la Coesione da definire con la Presidenza del Consiglio.
“La vicenda assume caratteri grotteschi, considerato che i giudizi dinanzi alla magistratura amministrativa hanno un costo che chiaramente ricade sui cittadini della Campania – ha aggiunto il viceministro Cirielli – Se avesse un minimo di dignità politica, De Luca non esiterebbe a dimettersi e a pagare di tasca propria le onerose spese legali, con tante scuse ai campani che vivono in una regione con la peggiore Sanità d’Italia e ultima praticamente in tutti gli indicatori sociali ed economici”, ha concluso Cirielli.
Anche il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano commenta l’ordinanza. “La figuraccia di De Luca si commenta da sola e dimostra che con le polemiche non si va da nessuna parte. In questo modo si è prodotto solo un danno ai cittadini della Campania ritardando risorse importanti per la Regione e gli investimenti necessari”.
“De Luca non ha saputo spendere i Fondi e ha ingannato i cittadini”
“De Luca – prosegue Sangiuliano tornando sulla ordinanza del Consiglio di Stato – non solo non ha saputo spendere le risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione della programmazione 2014-2020, ferme al 37% del totale stanziato di 9,3 miliardi di euro con soli 3,5 miliardi spesi, ma ha alimentato una politicizzazione maldestra che ha prodotto solo disinformazione, ingannando i campani sulle vere responsabilità di questa grave inadempienza. Per non parlare della grave situazione in cui versa la sanità campana – ammonisce il ministro – che, a dispetto di una classe medica e paramedica di prim’ordine, conosce una migrazione sanitaria verso altre regioni che lede il diritto alla salute dei campani”.