Cgil e Uil in piazza. Solita arringa di Landini che urla al regime: “Vogliono toglierci il diritto a manifestare”

20 Apr 2024 15:53 - di Redazione

Un sabato qualunque, un sabato italiano. Nessuna sorpresa e scarsa fantasia alla piazza rossa convocata da Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri per urlare “basta” in faccia al governo sovranista e affamapopolo. Tutto secondo copione per il corteo promosso da Cgil e Uil (per chiedere zero morti sul lavoro, una giusta riforma fiscale, un nuovo modello sociale di fare impresa), che si è snodato per le vie della Capitale da piazzale Ugo La Malfa per concludersi a piazzale Ostiense dove si è tenuta l’arringa a tutta ugola del segretario Landini e lo show ad alto tasso di demagogia del collega Bombardieri.

Corteo Cgil-Uil, stesso copione di sempre

Landini ha caricato la piazza con le solite parole d’ordine: dall’accusa di regime rivolta al governo Meloni e al Viminale manganellatore passando per la ‘porcheria’ dell’autonomia differenziata. Non è mancato un passaggio sdegnato per la notizia, ricevuta dal palco, dell’inaccettabile censura di Scurati a Rai3. Versione tuttologo, il capo della Cgil ha dedicato perfino un lungo affondo contro la destra retrograda in tema di aborto.

Landini: la destra vuole impedire alle donne di decidere

“Mi sembra che la destra voglia impedire alle donne di decidere sul loro corpo. Siamo di fronte a una pericolosissima regressione. Questa cultura del controllo che vuole impedire l’autodeterminazione delle donne è una logica proprietaria, pericolosa, sbagliata e regressiva”. Il processo popolare all’emendamento di FdI per finanziare le associazioni pro-life nei consultori è servito. E giù attacchi all’esecutivo mostro. “Questo governo pensa di comandare, non di governare. Siamo qui anche per difendere e praticare il diritto a manifestare. Il governo e questa destra vogliono costruire un regime che impedisce il diritto a manifestare e che vuole controllare quello che si dice e quello che si fa”.

“Il governo e la destra vogliono costruire un regime”

Il canovaccio è quello di sempre. “Il diritto va garantito a tutti, non può essere sostituito dal diritto a caricare chi manifesta”. Poi precisa di non avercela con i poliziotti che, bontà sua, sono dei lavoratori ma con chi dà quegli ordini. E giù attacchi alle riforme del pericoloso governo delle destre. “La legge sull’autonomia differenziata ‘è una porcheria perché aumenta le divisioni. È una follia pura”, dice vestendo i panni del costituzionalista. “La decisione del governo di avviare un percorso di privatizzazioni ‘non va bene perché si sta pensando a fare cassa per far quadrare i conti per qualche anno”.

Bombardieri: qui c’è il paese che soffre…

Bombardieri gli fa eco denunciando, neanche a dirlo, la distanza del governo dai cittadini comuni. “Siamo qui per dimostrare che c’è un Paese reale che soffre, un Paese che ha difficoltà ad arrivare a fine mese e a fruire dei servizi sanitari, a vivere una vita dignitosa” dice il segretario generale della Uil. Demagogia e retorica quanto basta per strappare gli applausi del popolo in piazza. “Sei milioni di poveri e 5 milioni di lavoratori con contratto scaduto  che hanno “bisogno di risposte. Questo è il Paese reale che vive una vita normale, non quella dei Talk show dei palazzi della politica”. La mobilitazione continua, neanche a dirlo. Martedì 23 aprile i compagni sindacalisti terranno un presidio davanti al Senato per la difesa del diritti delle donne. E poi tutti insieme in piazza il 1 Maggio.

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