Corteo Cgil, in piazza l’Armata Brancaleone di sinistra. E la Schlein canta “Bella Ciao”

7 Ott 2023 16:51 - di Chiara Volpi
corteo Cgil

«La via maestra, insieme per la Costituzione»: sotto l’ombrello dello slogan rivendicazionista, il corteo della Cgil mescola un’Armata Brancaleone di sigle, firme e associazioni che riverberano al loro interno istanze e obiettivi tra i più disparati. E allora, intanto, alla manifestazione di Roma è già guerra dei numeri: un classico delle marce dei militanti e sindacalisti di sinistra che, nell’accorpare organizzazioni e realtà movimentiste, arrotondano per eccesso la cifra dei partecipanti. E allora, se è vero che i contestatori armati di striscioni e megafoni sono partiti da Piazza della Repubblica e da Piazzale dei Partigiani (zona Ostiense-Piramide) per arrivare a confluire – anche qui, tutto come copione insegna, nel presidio “sindacale” rosso di Piazza San Giovanni – è pur vero che il resoconto rivendicato da Maurizio Landini stride con quanto trapela dalla Questura…

Corteo Cgil, è già guerra dei numeri: per Landini «siamo 100.000». Per la Questura: 35.000

Siamo alle solite, insomma. Secondo quanto annunciano gli organizzatori della manifestazione, che vede l’adesione di oltre 100 associazioni, sarebbero circa 100.000 i partecipanti. «Noi non diamo numeri, contateci», si affretta a puntualizzare il leader Cgil, Maurizio Landini, ai giornalisti che arrivati a Piazza San Giovanni chiedono un commento sulle cifre fatte trapelare da fonti della Questura, che per gestire la sicurezza dell’evento ha schierato circa 400 operatori tra uomini e donne delle forze dell’ordine. Fonti che, ridimensionando il trionfalismo del leader sindacale, parlano invece di circa 35.000 presenti…

In piazza l’Armata Brancaleone: in corteo dall’Anpi all’Arci, dalla Fiom agli ambientalisti

E allora vediamo chi sono i fatidici 100.000 (o 35.000?) in piazza, che dir si voglia. Landini, in testa al corteo partito in Piazzale dei Partigiani a Roma, guida il serpentone che mescola le bandiere del sindacato a quelle dell’Anpi. Gli striscioni Europe for Peace l’unica vittoria è la pace. Ma anche Addio alle armi associazione per la pace e la non violenza e L’italia ripudia la guerra, sventolati dai diversi  movimenti pacifisti in campo. Slogan che precedono quello di Legambiente: Più rinnovabili più pace. E che, tra Arci, gruppi studenteschi e altre associazioni in piazza con la generica invocazione a tutelare il lavoro. L’ambiente. La sanità e la scuola pubblica, provano a ritagliarsi uno spazio nella marcia cittadina. E perché no? Un pezzettino di visibilità mediatica in un doppio corteo che accorpa di tutto un po’ al coro di Bella Ciao (tanto per restare in tema di classici)…

Al corteo Cgil tra gli immancabili Fratoianni, Boldrini e Bersani, la Schlein si aggrappa alla giacchetta di Landini

Così, tra gli immancabili di sempre, da Fratoianni alla Boldrini, passando per Gualtieri e Bersani, la Schlein si aggrappa alla giacca di Landini, cantando Bella Ciao per i marciapiedi di Via Labicana. Mentre Conte si unisce alla scena da Foggia, cavandosela con il ricordare che il M5S c’è (e ti pareva…): presente in piazza con una delegazione. E tra canti, cori, fischietti, musica, fumogeni, e tanta nostalgia per un tempo che fu – e di cui si prova a scimmiottare rituali e logori slogan – ciò che sembra accomunare tutti (Bella Ciao e appelli alla Costituzione a parte) è più che altro tanta voglia di “fare rumore”. E di battere un colpo. Tra tutti, allora, non potevano mancare loro: i contestatori delle tende.

E tra tutti spuntano pure loro: gli studenti delle tende…

Gli studenti di canadese e picchetto che, sparsi tra le varie organizzazioni studentesche (hanno aderito Rete degli Studenti Medi e Unione degli Universitari) hanno piantato tende e esposto pile di libri, a simboleggiare il costo della scuola e delle università. Ci sono anche loro, sì, pronti a rimpiazzare il popolo delle sardine latitante – o giù di lì – da quando il movimento ha perso nelle stanze del Pd alcuni dei suoi attivisti più in vista. Tutti pronti a “manifestare” il doppio volto della sinistra: elencare problemi. E bypassare sulle soluzioni individuate e proposte.

 

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