Caso Regeni, al via la nuova udienza. Con l’immancabile passerella di Elly Schlein

9 Apr 2024 13:04 - di Luciana Delli Colli
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Nuova udienza del processo davanti alla Prima Corte d’Assise di Roma ai quattro 007 egiziani accusati del sequestro e dell’omicidio di Giulio Regeni, il ricercatore friulano rapito, torturato e ucciso in Egitto nel 2016. In aula diverse testimonianze, tra cui quella di Claudio Regeni, il padre del ricercatore. Al presidio davanti alla città giudiziaria con i genitori e l’avvocato della famiglia ha partecipato anche la segretaria del Pd Elly Schlein, che ha sostenuto che “questo processo ha incontrato enormi ostacoli anche per i rapporti con l’Egitto”, tornando di fatto ad adombrare una scarsa incisività del governo nella ricerca di verità e giustizia. Questione sulla quale ha indirettamente risposto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

Elly Schlein: “Enormi ostacoli al processo anche per i rapporti con l’Egitto”

“Ancora una volta siamo qui al fianco alla famiglia Regeni. Questo è un processo importantissimo ed è una questione che riguarda la nostra Repubblica e non solo una singola famiglia. Non dobbiamo dimenticare che questo processo ha incontrato enormi ostacoli anche per i rapporti con l’Egitto“, ha detto Schlein.

Tajani: “I risultati si ottengono lavorando in silenzio”

La presidenza del Consiglio è parte civile nel processo. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervistato oggi da Sky Tg24, ha ricordato che ”non rinunciamo alla ricerca della verità”. ”In ogni incontro con al-Sisi, sia del presidente del Consiglio, sia mio, abbiamo sempre insistito su questo argomento”, ha spiegato Tajani, sottolineando che ”lo facciamo sempre con grande discrezione”. Ora, ”dal governo egiziano attendiamo risposte concrete”, perché ”dopo aver risolto la questione di Zaki, speriamo di risolvere quella di Regeni”. Il titolare della Farnesina, quindi, ha ribadito che l’approccio utilizzato dall’esecutivo è quello della ”moral suasion”, ovvero del ”lavoro diplomatico e di persuasione”, perché ”non possiamo dare ordini a nessuno”. “In Egitto si è ottenuto uno straordinario risultato grazie alla possibilità di organizzare trattative in silenzio”, ha quindi ricordato il ministro.

Chi sono i quattro imputati nel processo Regeni

I quattro agenti della National Security imputati sono il generale Sabir Tariq, i colonnelli Usham Helmi, Athar Kamel Mohamed Ibrahim, e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif per il reato di sequestro di persona pluriaggravato, e nei confronti di quest’ultimo i pm contestano anche il concorso in lesioni personali aggravate e il concorso in omicidio aggravato.

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