Calenda spara a zero contro il Pd di Schlein e Conte: “Trattati come pezza da piedi da una pochette”

9 Apr 2024 16:28 - di Giulia Melodia
Calenda

Fra i due litiganti il terzo “gode”, non tanto del tornaconto elettorale, ma per il gusto di sfogare tutta la sua rabbia da Cassandra inascoltata sulla disfatta di un’intesa traballante sin dagli esordi e di cui oggi sembra essere conclamata la crisi endemica. I tre soggetti che rientrano nel vecchio adagio, sono chiaramente Conte e Schlein, i duellanti, presi di mira dal terzo giocatore Carlo Calenda, che fuori dal campo (largo) del gioco dell’alleabilità, se la ride e sentenzia, ora ironico, ora con quella punta di veleno che non sempre riesce a dissimulare in post e tweet al vetriolo. Come l’ultimo messaggio social in cui, senza bisogno di riassumere le puntate precedenti, il leader di Azione fotografa un ultimo frame sull’interminabile telenovela Pd-M5S.

Da Calenda l’ultimo post al vetriolo contro Pd e M5S

E rilanciando l’ultimo siparietto Calenda posta tra stizza e beffa: «”Conte non ci può trattare così”: Pd dixit. Ma certo che può. Lo chiamavate “burattino di Salvini” e dopo un mese “grande punto di riferimento dei progressisti”. E poi ancora: “Per noi c’è solo un Presidente del Consiglio: Giuseppe Conte”. Può fare ciò che vuole, glielo avete permesso per così tanto tempo che si è abituato a comandare. Quindi per cortesia risparmiateci ora le vostre finte proteste da educande violate».

Calenda ne ha per tutti: affonda la Schlein, sotterra Conte

Il leader di Azione pesa ogni parola, e ogni sillaba è una pietra che piove come un macigno sul terreno minato di un campo largo sempre più alle strette. «Alle politiche vi obbligherà a presentarlo come capo della coalizione – incalza Calenda non risparmiando strali avvelenati ai colleghi di sinistra alle prese con l’ennesimo strappo che slabra ulteriormente un accordo già visibilmente lacerato –. E accetterete. Chinerete di nuovo la testa. Non avete e non avrete il coraggio di dargli una pedata nel sedere e trattarlo per ciò che è: un qualunquista trasformista, buono per tutte le stagioni e tutte le alleanze», prosegue il leader di Azione snocciolando i più eclatanti buchi del premierato Conte, ricordando: «Un Presidente del Consiglio disastroso, incapace di organizzare la campagna vaccinale, mentre affondava il bilancio pubblico con il provvedimento più di destra (regressivo) della storia repubblicana: il superbonus».

«Quando vi stancherete di essere trattati come pezze da piedi da Conte ci troverete pronti»

Calenda non perdona e non assolve. E sulla interminabile soap del campo largo Pd-M5S prima rinfaccia: «E ancora, vi siete scordati per convenienza del più vergognoso atto della nostra storia recente: la sfiducia a Draghi per gelosia e per un termovalorizzatore. Ma voi siete tornati lì a pietire un posto nel “campo largo”. Gli avete regalato centralità, invece di relegarlo a comprimario e andare “per l’alto mare aperto” a recuperare la rappresentanza e la fiducia dei cittadini». Quindi, sulla irrisolvibile tenzone  chiosa implacabile, nel più classico degli stili epici: «Quando vi sarete stancati di essere trattati come pezze da piedi da una pochette e vi ricorderete della storia che rappresentate come eredi del socialismo riformista, ci troverete pronti a combattere per un Italia libera, seria e giusta. Ad maiora»…

Calenda contro tutti

Del resto, come scriveva giusto il Corriere della sera ieri, la solitudine di Carlo Calenda è ormai un genere letterario, che quasi esula dalla politica. Ha litigato con chiunque, anche con persone che avevano litigato tra di loro e che poi a volte hanno fatto pace tra di loro proprio perché hanno finito per litigare con lui». Ma evidentemente, per lui vale anche, e forse ancor di più, un altro vecchio adagio: meglio soli che male accompagnati…

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *