Squallore senza fine contro Meloni: le vignette di Natangelo e Improta spacciate per satira
Fantasia sotto zero, volgarità livello cloaca: le vignette (spacciate per satira contro la Meloni) che in prima pagina da Il Fatto quotidiano, autore Natangelo e sui Social Mario Improta, detto Marione, hanno prodotto sul viaggio di Meloni a Washington si commentano da sole.
Ci vorrebbe un comunicato di Laura Boldrini, un tempo così ciarliera e tempestiva quando si trattava di difendere la sua immagine, da presidente della Camera. Magari una nota delle femministe che ieri sono intervenute al congresso Pse con i loro cartelli per l’immagine della donna. Magari anche le militanti di “Se non ora quando”, così sollecite a difendere le donne, se le donne in questione appartengono al loro circoletto rosso.
Sui Social i commenti sono emblematici e descrivono lo squallore della presunta satira contro la Meloni, meglio di ogni altro commento. Commenta su X, Maurizio Lo Savio: «Io direi che tra Natangelo e Improta facciano schifo entrambi allo stesso modo. E che la satira sta assumendo aspetti davvero volgari e grotteschi e soprattutto contro una donna. Si può dire una cosa del genere in Italia senza essere tacciati di essere cheerleader di Giorgia?».
Mentre un’altra utente osserva: «Ricordate quando Senaldi e Feltri vennero condannati per il titolo “patata bollente” riferito alla Raggi? Ecco, dissero: “Bella vittoria per le donne”. Ora decidete voi se queste sono vignette rispettose delle donne. Io non mi pronuncio va».
Satira contro la Meloni: provate a immaginare se lo avessero fatto con Nilde Iotti
Per chi ha un po’ di memoria, va ricordato che nemmeno il settimale Il Male, per anni archetipo italiano della satira distruttiva e urticante, era arrivato a tanto: immaginate se avesse pubblicato una vignetta di Nilde Iotti, la presidente della Camera del Pci, a lungo la donna più potente della politica italiana. Immaginatela immortalata come oggi Meloni con Biden. Sostiuite le caricature di Meloni e del presidente Usa con Iotti e… Berlinguer, Moro, il presidente Carter, Nixon oppure, scomodato dall’oltretomba Palmiro Togliatti, fate voi.
Da Botteghe Oscure avrebbero scatenato una guerra nucleare. Altri tempi, altro stile degli autori satirici. O più probabilmente, la satira ha libertà di diventare sessista e vomitevole solo se il bersaglio è di destra.