Si sgonfia il caso-Salvini. Tajani: “A Putin un voto non libero” . Meloni: “Il governo ha una sola linea”

19 Mar 2024 8:13 - di Robert Perdicchi

Oggi sui giornali grande spazio viene dato alle polemiche suscitate ieri dalle dichiarazioni di Matteo Salvini sul voto russo, che a proposito delle elezioni nella Federazione russa ha chiarito di voler prendere atto del responso delle urne sottolineando che “quando un popolo vota ha sempre ragione”. “Le elezioni – aveva detto il ministro dei Trasporti – fanno sempre bene, sia quando uno le vince sia quando uno le perde. Io quando le perdo cerco di capire dove ho sbagliato e come fare meglio la prossima volta”. Ma già in serata una nota della Lega aveva precisato: “In Russia hanno votato, non diamo un giudizio positivo o negativo del risultato, ne prendiamo atto e lavoriamo (spero tutti insieme) per la fine della guerra ed il ritorno alla pace. Con una guerra in corso non c’è niente da festeggiare”. Caso chiuso? Non per tutti…

Salvini e Putin: Tajani e Meloni chiudono il caso

Dopo una giornata di veleni da parte delle opposizioni, però, era toccato al ministro degli Esteri Tajani fare chiarezza sulla posizione italiana rispetto al voto in Russia. “La politica estera la fa il ministro degli Esteri. Le posizioni di politica estera sono quelle del ministro degli Esteri”, ha risposto il titolare della Farnesina a chi gli chiedeva se non tema che esternazioni come quelle di Salvini possano dare l’immagine di un governo poco unito. Per Tajani le elezioni presidenziali in Russia “sono state caratterizzate da pressioni forti, anche violente. Alexei Navalny è stato escluso dalle elezioni con un omicidio. Non c’erano candidati avversari di Putin – rimarca ancora il leader degli azzurri – abbiamo visto soldati entrare dentro i seggi per vedere come votava la gente”. E non è un caso che a livello Ue le posizioni più dure sul voto russo siano arrivate proprio dal gruppo del Ppe, (famiglia europea di Forza Italia) che in una nota ha invitato i ministri degli Esteri a dichiarare che Putin “non è un presidente legittimo della Russia” e che “le cosiddette elezioni presidenziali sono prive di legittimità”.

Il premier chiarisce la linea del governo

Sull’uscita di Salvini, in serata, è arrivata poi la dichiarazione, generica ma ben riconducibile alle polemiche della mattinata, del premier Giorgia Meloni che ha fatto dell’atlantismo e del sostegno alla causa dell’Ucraina uno dei pilastri della sua politica estera.

“La posizione del governo è molto chiara, il centrodestra è una maggioranza molto coesa, come si dimostra nell’unico modo in cui si può dimostrare la coesione di una maggioranza, e cioè nella velocità di attuazione e nella chiarezza di attuazione della linea di un governo”. “Quello che noi abbiamo fatto in questo anno e mezzo con la velocità con cui lo abbiamo fatto, e la chiarezza che abbiamo dimostrato in politica estera, tutto questo racconta di una maggioranza coesa”, osserva la leader di Fratelli d’Italia. “E io – aggiunge Meloni – credo che il punto sia sempre questo: cioè non conta quanto il campo sia largo, ma conta quanto quel campo sia coeso e compatibile, quanto abbia risposte chiare da dare ai cittadini e da rappresentare all’estero. E l’Italia con la maggioranza di centrodestra chiaramente questo lo sta facendo”.
Caso chiuso, la “bolla russa” di Salvini s’è già sgonfiata.

 

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