Preside massacrato di botte a Roma dal patrigno di un alunno: non aveva “gradito” la sospensione

23 Mar 2024 19:31 - di Angelica Orlandi
Preside massacrato

Unaltro grave e intollerabile episodio di violenza sul preside di una scuola romana. Massacrato di botte dal compagno della madre di uno studente per colpa di una sospensione non gradita. E’ accaduto al preside dell’istituto paritario San Gabriele, in via della Giustiniana a Roma. Raimondo Pietroletti ora è ricoverato in ospedale con 90 giorni di prognosi. Secondo quanto riportato da ‘Il Tempo’, i fatti sono avvenuti il 15 marzo; e secondo quanto emerso l’uomo non accettava il fatto che il ragazzo avesse preso una nota e poi anche la sospensione: a quanto pare dopo aver preso a parolacce un insegnante: e per questo motivo ha fatto irruzione nell’ufficio in cui il preside stava lavorando con alcuni collaboratori. Prima lo ha minacciato, intimandogli di annullare il provvedimento disciplinare. E poi, quando Pietroletti lo ha invitato a calmarsi, si è scagliato contro il dirigente.

Preside pestato, i presenti: “Piangevano sia il dirigente sia il bambino”

”L’hanno massacrato”, raccontano i genitori degli alunni dell’istituto. Una ”gravissima aggressione”, si legge nella comunicazione che il Consiglio d’amministrazione dell’istituto ha inviato ai genitori degli iscritti, per informarli dell’accaduto. Un pestaggio che, oltretutto, sarebbe avvenuto sotto gli occhi del figlio piccolo dell’aggressore: l’uomo lo aveva portato con sé in quella che è sembrata una vera e propria spedizione punitiva. ”Piangevano sia il dirigente, mentre veniva massacrato di botte, sia il bambino. Alcune insegnanti hanno chiamato il personale scolastico, che ha allertato i soccorsi e la polizia”, racconta un genitore.

Giannelli (Anp): “Risibili ragioni scatenanti la criminale aggressione”

Antonello Giannelli, il Presidente dell’associazione nazionale presidi è sconcertato una volta di più. “La grave aggressione avvenuta nei giorni scorsi a Roma non è che l’ennesimo capitolo di una storia che si ripete. Un collega, al quale desidero far giungere la mia solidarietà e l’abbraccio di tutta l’ANP, è stato massacrato di botte; da un individuo che non accettava una nota e la sospensione disposta nei confronti del figlio della compagna. Al di là delle risibili ragioni scatenanti la criminale aggressione, dobbiamo riflettere sulla crescente mancanza di rispetto nei confronti dell’istituzione scolastica e di chi la rappresenta”.

“Aggressioni sempre più frequenti”

“Il processo di allontanamento tra scuola e famiglie è iniziato da tempo e, probabilmente, trae origine dal fatto che la società non riconosce più alla istituzione scolastica quel ruolo di guida che le spetta. Questo lascia spazio a rivendicazioni sempre più aspre che degenerano in violenza. Lo scorso 15 marzo è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge 4 marzo 2024, n. 25 che intende contrastare il fenomeno delle aggressioni da parte di studenti e genitori nei confronti del personale della scuola. L’ANP ha espresso apprezzamento per tale intervento legislativo che risponde a un’esigenza da noi più volte rappresentata in molteplici occasioni, in considerazione dei sempre più frequenti episodi di violenza che si verificano nelle scuole e della conseguente urgenza di prevedere azioni di tutela del personale scolastico”.“Ma non basta. Tutte le componenti della nostra società devono farsi carico di questo fardello perché un alunno che impara a rispettare i propri docenti sarà un cittadino migliore. E comunque, se un familiare non condivide le decisioni dell’istituzione scolastica ha solo il diritto di adire le vie legali. Se aggredisce il personale dovrà essere punito con la massima severità”.

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