Parà della Folgore a Termini e in altre stazioni italiane: così garantiamo la sicurezza (video)
Confusi tra i viaggiatori di Stazione Termini, da pochi giorni sono ben distinguibili i baschi amaranto degli uomini della Folgore. Una presenza che i cronisti del Messaggero hanno documentato con alcuni servizi, anche video, che mostrano il cambio di passo del governo in tema di sicurezza e di controllo del territorio.
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Una presenza che turisti, romani e pendolari hanno dimostrato di apprezzare, anche alla luce dei sempre più frequenti episodi criminali che hanno visto come triste teatro, proprio la stazione Termini: gli uomini della Folgore garantiscono una presenza discreta, ma attenta ed efficace.
Stazione Termini può uscire dell’incubo: arriva la Folgore
Come racconta al quotidiano romano il capitano Piergiorgio Andreucci del 183mo Reggimento paracadutisti Nembo, impegnato a Roma con la sua Compagnia, «svolgere missioni all’estero incrementa anche la nostra umanità, la nostra empatia che risultano poi fondamentali nell’offrire supporto ai passeggeri e ai pendolari».
Sono almeno cento i siti che rientrano nell’operazione Strade sicure e stazioni sicure per un impiego nella Capitale Roma di oltre 1.300 uomini che, da metà dicembre 2023, operano su turnazione sotto la responsabilità della Brigata paracadutisti Folgore, che ha il comando per Lazio e Abruzzo.
A livello nazionale e, di conseguenza, anche a Roma «i fattori chiave del successo dell’operazione sono rappresentati dalla tempestività di intervento, dalla capacità di rimodulazione del dispositivo in base alle esigenze e dalla capillare distribuzione delle unità sul territorio nazionale per garantire al massimo la difesa dei nostri concittadini e per la prevenzione ed il contrasto delle attività illegali», spiega al quotidiano romano il generale di Brigata Massimiliano Mongillo.
Un’attività di controllo che arriva in sinergia con le altre forze dell’ordine schierate in campo, di cui si ha una netta percezione, la stazione Termini si avvia verso una nuova percezione di sicurezza, all’altezza delle altre metropoli europee.
I baschi amaranto sono operativi anche in diverse città della Toscana, in particolare a Siena e a Prato. Anche in questo caso, la popolazione li ha accolti con sollievo, confidando che potranno diminuire la delinquenza e lo spaccio, che hanno reso alcuni quartieri molto insicuri.