Migranti, dopo lo sbarco alla Geo Barents arriva il fermo in porto. Solito piagnisteo della Ong: è accanimento

21 Mar 2024 17:41 - di Martino Della Costa
Migranti

Anche per la Geo Barents è arrivato lo stop. Il provvedimento di fermo in porto, è stato disposto dalle autorità italiane “per il presunto mancato rispetto delle istruzioni della Guardia costiera libica durante le operazioni di soccorso di sabato e per aver messo in pericolo la vita delle persone soccorse”. E come facilmente prevedibile, la nave norvegese della Ong Medici Senza Frontiere, approdata ieri a Carrara con a bordo 249 migranti, non ha preso bene il provvedimento. E ha annunciato battaglia legale: «Faremo appello».

Migranti, dopo lo sbarco a Carrara arriva lo stop in porto per la Geo Barents

Nel frattempo, comunque, lo sbarco – l’undicesimo nella città toscana – è avvenuto regolarmente. Con la macchina dell’accoglienza che si è subito messa subito in moto per accogliere i migranti appena arrivati: chi dalla Siria. Chi dallo Yemen. Piuttosto che dall’Eritrea, dal Bangladesh e dal Marocco. Per tutti – come confermato dalle autorità presenti alle operazioni di sbarco – sono stati già individuati i vari centri d’accoglienza in Toscana, Piemonte, Lazio, Campania, Basilicata e Puglia.

Fermo di 20 giorni per la nave di Msf

Sbarco regolare, dunque: i problemi per la nave sono arrivati subito dopo, al momento della notifica della decisione di fermo amministrativo a causa delle violazioni al decreto Piantedosi per il soccorso in mare. Ovviamente infatti, secondo una regola assodata nei fatti, l’organizzazione non governativa ha annunciato che farà ricorso per ottenere la sospensione del provvedimento, incoraggiata dai risultati ottenuti da altri due equipaggi incappati nella stessa sanzione come – ricorda Il Giornale in queste ore – «Ocean Viking e Humanity1, “liberate” dai giudici di Brindisi e di Crotone con provvedimenti sospensivi in attesa di una sentenza definitiva. Il tribunale pugliese ha già svolto il passaggio in aula ma ancora non sono state comunicate le decisioni. Mentre il tribunale di Crotone ha fissato l’udienza per il prossimo 17 aprile».

La nave di Msf tra vittimismo e accuse

Quello appena comminato alla Geo Barents, dunque, è il ventesimo fermo disposto per una nave umanitaria in seguito al decreto del gennaio 2023. E, come quasi sempre alla comunicazione dello stop, partono le lamentele e le carte bollate della Ong coinvolta. Nello specifico, allora, e nel più puro stile vittimistico, commentando il provvedimento e annunciando il ricorso, la Geo Barents ha contrattaccato. Tuonando: «È la Guardia costiera libica, finanziata dall’Ue, a mettere in pericolo la vita delle persone. Mentre coloro che cercano di salvare vite umane vengono sanzionati», affermano da Msf alzando l’asticella del piagnisteo.

Migranti, Msf: «Vediamo un accanimento contro le Ong»

Incalzando poi: «Vediamo un accanimento contro le Ong», lamentano dall’equipaggio della nave che in un comunicato, dopo aver ribaltato gli eventi e addebitato ogni responsabilità ai libici, aggiunge: «Si vuole fermare chi, al contrario degli Stati costieri, cerca di garantire la vita delle persone in mare. E cerca di garantire missioni di ricerca e soccorso, tra l’altro testimoniando la costante e deliberata violazione del diritto internazionale. E di quegli stessi trattati che anche l’Italia ha firmato», conclude la Ong. Per il momento.

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