Mieli irride la Serracchiani sui deliri antifascisti dei suoi amichetti socialisti: “Non le credo”

5 Mar 2024 15:53 - di Gabriele Alberti
Mieli Serracchiani

Debora Serracchiani fa un figuretta barbina di fronte a un Paolo Mieli che con il suo solito fare sornione demolisce la convention dei socialisti europei di cui la deputata dem si gloria. Nel mirino dell’editorialista del Corriere della Sera e storico i patetici richiami al fascismo e al ritorno dell’autoritarismo incarnato – secondo Nicolas Schmit e altri soloni rossi– dal governo Meloni.  Si parla di proteste, studenti dei cortei di Pisa  da Nicola Porro a Quarta Repubblica su Rete 4, nella puntata del 4 marzo.  Debora Serracchiani del Pd attacca: “Ci sono stati dei silenzi pesanti rispetto ai fatti di Pisa. È dovuto intervenire anche il presidente della Repubblica, qualcosa non ha funzionato, poi la narrazione è cambiata”.

Corteo di Pisa, il sindacalista della polizia alla Serracchiani: “Ci avete delegittimato”

Prosegue la dem: “Le immagini sono chiare, io ho rispetto delle forze dell’ordine. Ma se c’è stato uso di violenza va condannato. Concordiamo che reagire a uno sputo con una manganellata è sproporzionato?”, afferma la dem. Parole irricevibili che il sindacalista della Polizia presente stigmatizza.  “Qui stiamo raccogliendo i frutti dei cattivi maestri- dice Pasquale Griesi- in questi giorni siamo stati delegittimati. Siete d’accordo che sia legale sputare ai poliziotti o sfondare un cordone di polizia? Se diamo così fastidio ce ne stiamo a casa”. In effetti è apparso a molti – anche nei commenti social al programma-  che la dem “sdoganasse” lo sputo agli agenti. Debora Serracchiani, esponente Pd di luogo corso, già presidente di Regione, non si rende conto del peso delle parole;  di quanto siano pericolose le sue affermazioni.

Mieli sbertuccia Serracchiani e deliri antifascisti dei suoi amici socialisti

Quindi la Serracchiani rivendica i deliri dei  leader socialisti europei alla Nuvola di Fuksas sul ritorno del fascismo. E  parla di un rischio per l’ordine pubblico come a Genova. Mieli la rintuzza: “Siamo tutti consapevoli che il rischio Genova esiste da una parte e dall’altra”- ribatte-. Ma è pericoloso cavalcare certe polemiche”. Soprattutto veicolare una certa immagine dell’Italia, dando modo ai “compagni” socialisti di fare affermazioni fuori dal mondo. Del tipo: «La lotta contro il fascismo è di assoluta attualità, perché il fascismo sta tornando», ha detto il candidato alla presidenza della Commissione europea della sinistra Schmit. Rispolverano l’usato sicuro, il pericolo fascista c’è  come ha detto  Stefan Löfven, presidente del Pse, al congresso a Roma .“E’ in gioco il futuro dell’Europa, non è un falso allarme questo”. E rispolvera pure Acca Larenzia: “Qualche mese fa Roma i manifestanti di estrema destra facevano il saluto fascista; e il fatto che la premier Meloni non sia riuscita a condannare quell’adunata fascista è una vergogna”, ha denunciato l’ex premier svedese.

Mieli a Serracchiani: “Non le credo”

Mieli strapazza la Serracchiani sulla convention dei socialisti e lei si stizzisce: “Le persone che sono venute a Roma hanno parlato di quello che vedono”, ribatte.  “Hanno visto le immagini di Acca Larentia e i rigurgiti fascisti. Visto da fuori colpisce”. L’espressione di Mieli era tutta un programma e ha “gelato” la dem così. “Non le credo, non credo che mentre c’è Putin che invade l’Ucraina uno guarda che in Italia c’è Acca Larentia”. Non si può sempre pensare all’allarme fascismo come unica, è la stoccata di Mieli. Che da tempo mette alla berlina la sinistra nostrana su quest’unica arma sventolata contro il centrodestra. Allo stesso modo irride anche la sinistra europea, giunta a Roma per scimmiottare il presunto allarme fascismo. 

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