“Meloni è un lupo travestito”: il delirio del socialista candidato della Schlein alla Commissione europea

2 Mar 2024 11:14 - di Alberto Consoli
Schmit Meloni

«La lotta contro il fascismo è di assoluta attualità, perché il fascismo sta tornando». “Meloni un lupo travestito”. Un biglietto da visita pessimo e squinternato quello del candiato della Schlein alla Commissione europea: il lussemburghese Nicolas Schmit è giunto a Roma al congresso dei socialisti europei che lo indicherà come Spitzenkandidat, ovvero il candidato alla guida della Commissione Ue. Le parole del politico dei socialisti europei e attuale commissario al Lavoro sono irricevibili. Si capisce che sono il frutto della cattiva stampa fatta dalla segretaria dem sul governo e sulla premier. Per questo Nicholas  Shmit ha detto sfondoni: Insieme allo stato maggiore del partito ha reso omaggio alla lapide di commemorazione di Giacomo Matteotti. Tutto bene fino a che non ha tentato un accostamento spericolato: affibbiando le responsabilità del delitto del deputato socialista  all’attuale governo: «Provo una forte emozione» ad essere qui «per il deputato Matteotti» ha detto Schmit. Agiungendo che «in Italia c’è la responsabilità di politici che non hanno mai preso le distanze dal fascismo storico».

“Il fascismo sta tornando”: chi è Nicolas Schmit, il candidato di Schlein alla Commissione Ue

Naturalmente Schmit è stato subito arruolato e intervistato da Repubblica per spiegare meglio quanto brutto e cattivi sia l’esecutivo italiano «Non è semplice dire se è una fascista- dice a proposito del premier Meloni- . Di certo viene da un partito che nel passato era fascista e non lo hai mai rinnegato. Non ha mai detto di aver rotto con il passato. Questa è la sua storia politica. Non ha mai parlato esplicitamente delle cose orribili che il fascismo ha fatto in Italia e non possiamo dimenticare che Mussolini era alleato di Hitler”. Ha molte lacune in storia dei partiti politici italiani, soprattutto su FdI, ma nessuno nel Pd ha l’interesse a colmargliele. Altri passaggi sono ancor più deliranti. «A volte i lupi si travestono da pecore – dice parlando della Meloni- . Quando ascoltavo alcune dichiarazioni prima delle scorse elezioni italiane e quelle subito dopo, pensavo che stesse cambiando. Ma se ti allei con Orban, che è il promotore della cosiddetta democrazia illiberale; e vuole leggi di Putin, beh cambia tutto. Dimmi chi sono i tuoi amici e io ti dirò chi sei». Parole in libertà. Se c’è una premier anti- putiniana e con un grande senso della posizione atlantista sullo scacchiere internazionale è proprio Giorgia Meloni.

Nicolas Schmit sarà “incoronato” candidato dagli amichetti socialisti a Roma

Oggi alla Nuvola dell’Eur a Roma sarà eletto Spitzenkandidat alla presenza dei premier socialisti europei:  tra cui il tedesco Olaf Scholz, lo spagnolo Pedro Sanchez e il portoghese Antonio Costa) dei leader dei partiti socialisti e dei commissari socialisti della Ue ( tra cuiPaolo Gentiloni). Si tratta di uuna “copia” di Frans Timmermans, l’ex vicepresidente della Commissione: le sue posaizioni sul Green Deal, l’insieme dei provvedimenti ecologici varati dalla Ue,  ricalcano quelle di Timmermans. Le altre idee espresse fanno accapponare la pelle. Rispolverano l’usato sicuro, il pericolo fascista come ribadisce  Stefan Löfven, presidente del Pse, al congresso a Roma alla Nuvola. “E’ in gioco il futuro dell’Europa, non è un falso allarme questo” E rispolvera pure Acca Larenzia: “Qualche mese fa Roma i manifestanti di estrema destra facevano il saluto fascista; e il fatto che la premier Meloni non sia riuscita a condannare quell’adunata fascista è una vergogna”, ha denunciato l’ex premier svedese.

Antifascismo e rdc: il programma dei socialisti europei

Poi Schmit si è lanciato nella difesa del reddito di cittadinanza:«L’Italia è un Paese in cui un reddito minimo esisteva, ma questo governo lo ha eliminato». Poi ha sbarellato in tema di diritti: «la destra e la destra estrema non ha in alcuna considerazione i diritti delle donne: così come non ha a cuore la famiglia e il futuro dei bambini». Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere che un politico del genere possa candidarsi a guidare la Commissione. Per fortuna i numeri non sono dalla sua parte: il numero uno dell’esecutivo comunitario  viene indicato dal partito che prende più voti alle elezioni. Sondaggi alla mano per Schmit non c’è partita: al momento in testa ci sono i popolari. Ursula von der Leyen per ora può dormire sonni tranquilli.

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