La Nato “blinda” la Polonia con 100mila soldati a Est per rispondere alle minacce di Putin
Centomila soldati a Est, sui confini dei Paesi Nato, come ai tempi della Guerra Fredda. Le accuse di Putin all’Occidente, sulle complicità con gli attentatori di Mosca, fanno salire la tensione, e non solo con la Polonia, su cui continuano a volare missili russi. Il viceministro degli Esteri polacco Andrzej Szejna, in un’intervista a radio RMF24, “ha ammesso che si sta valutando la possibilità di abbattere i missili che volano verso il territorio della Nato”, come riporta il sito dell’emittente. “Nella Nato si stanno analizzando vari concetti, tra cui quello di abbattere tali missili quando sono già molto vicini al confine della Nato: questo dovrebbe avvenire con il consenso della parte ucraina e con la considerazione delle conseguenze internazionali; poi i missili della Nato colpirebbero quelli russi al di fuori del territorio del Patto”, ha osservato Szejna, riferisce ancora radio RMF24.
La Nato rafforza le truppe per rispondere a Putin
Missili a parte, la Nato sembra puntare alla deterrenza potenzianpo il quartier generale Shape di Mons, in Belgio e schierando nei paesi dell’Europa dell’est la Allied responce force, prima su una base di 40 mila uomini che poi sono lievitati a 100 mila e che si conta a portare, se necessario e con breve preavviso, a 300 mila. Oggi ad est sono schierate – in Bulgaria, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania e Slovacchia – 8 brigate della Allied responce force.
“Tutti gli otto gruppi tattici – dicono all’Alleanza – sono integrati nella struttura di comando della Nato per garantire la necessaria prontezza e reattività. I quattro gruppi tattici nord-orientali (in Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia) sono sotto il comando della Nato attraverso il Quartier Generale del Corpo Multinazionale del Nord-Est a Stettino, in Polonia. Il Quartier Generale della Divisione Multinazionale Nord è stato attivato dalla Nato nell’ottobre 2020 e si sta muovendo verso la piena capacità operativa. I suoi elementi avanzati si trovano ad Adazi, in Lettonia, mentre il resto del quartier generale si trova a Karup, in Danimarca. I quartieri generali regionali, come il Quartier Generale della Divisione Multinazionale Centro a Székesfehérvár, in Ungheria, e il Quartier Generale della Divisione Multinazionale Sud-Est a Bucarest, in Romania, contribuiscono al funzionamento dei quattro gruppi tattici sud-orientali (in Bulgaria, Ungheria, Romania e Slovacchia)”.
L’obiettivo di attaccare i Paesi Baltici
Sono in tanti, tra gli esperti di geopolitica, a sostenere che la Russia potrebbe decidere di attaccare i Paesi Baltici, a cominciare dall’Estonia, per sfidare la Nato, e la Ue, e saggiare la capacità e la volontà di risposta del “nemico” occidentale. Soprattutto dopo la strage del Crocus. Sebbene Kiev si sia dichiarata estranea all’attentato, di recente il direttore dei servizi di sicurezza interni russi (Fsb) Alexander Bortnikov ha dichiarato che i servizi segreti ucraini hanno contribuito all’attacco terroristico che ha causato centinaia di morti e feriti. E Mosca, negli ultimi giorni, ha intensificato i raid sull’Ucraina.