Europee, Calenda cannoneggia l’alleanza tra Iv e Bonino: “Un’accozzaglia. E con Renzi ho già dato”

27 Mar 2024 13:58 - di Gigliola Bardi
calenda renzi

Di fatto manca solo l’ufficializzazione, che è attesa per oggi con l’avvio di un tavolo operativo che metta a terra le idee per il programma su cui i lavori sono stati già avviati. In attesa del “taglio del nastro”, comunque, la lista che per le europee dovrebbe mettere insieme +Europa e Italia Viva, nella speranza che la somma li porti a raggiungere la fatidica soglia di sbarramento del 4%, è già fonte di (ulteriori) litigi nell’area: Carlo Calenda, infatti, resta fuori. E cannoneggia. “Azione non farà una di lista di sopravvivenza in cui si mette dentro di tutto per essere sicuri di superare il quorum, Azione poi è già sopra il quorum. Io una lista con Renzi, Cuffaro, Cesaro e Mastella non la faccio. Perché gli italiani dovrebbero votare una accozzaglia che ha tutto dentro?”.”, ha detto il leader di Azione.

Calenda contro la lista di Iv e +Europa: “Un’accozzaglia. Con Renzi ho già dato”

“Se con Bonino ci metti dentro anche tutto quello che si porta dietro Renzi, non mi interessa”, ha chiarito ancora Calenda, ospite a L’Aria che tira su La7. Dunque, con + Europa Calenda ci starebbe pure, ma con Italia Viva proprio no, perché, ha detto, “io ho già dato e con Renzi politica non si può fare”.

Boschi e Paita all’attacco del leader di Azione

L’effetto è stato il consueto battibecco tra i due fronti del fu terzo polo. Maria Elena Boschi, accusando Calenda di essere “un moralista” che fa la morale, ha preso atto dell’insistenza di Calenda “nel dire no a una operazione politica di grande livello come quella alla quale stiamo lavorando”. La coordinatrice nazionale di Iv, Raffaella Paita, ha poi replicato che “Calenda più che dato, direi che ha già avuto. Nell’ordine: viceministro, ambasciatore, ministro, sostegno alle europee 2019, alle comunali 2021, firme per candidarsi nel 2022, presidenza del terzo polo. E la sua sistematica aggressione alle persone dimostra che il suo modo fare è più vicino ai grillini che alla tradizione liberale. Si fa politica per le proprie idee, non per aggredire gli altri”.

Ma tra i renziani c’è chi lascia la porta aperta: “Cambierà idea”

Il consigliere regionale del Lazio di Iv Luciano Nobili, invece, ha previsto che “nonostante tutto quello che ha detto fino a ieri, io vi dico che Calenda cambierà idea anche stavolta, come fa sempre su tutto: su Letta, sulla Bonino, sul restare a fare il consigliere d’opposizione a Roma, sul terzo polo”. “È un uomo che cambia opinione con la stessa frequenza con cui twitta. Alla fine chiederà di stare anche lui nella lista Stati Uniti d’Europa, vedrete, non reggerà le pressioni dentro quel che resta di Azione”, ha scritto su X il dirigente renziano. Che, insomma, mentre pronostica che Calenda potrebbe cambiare idea, ammette di fatto che gli Stati Uniti d’Europa potrebbero accoglierlo.

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