Comuni mafiosi, “fake” da sinistra. I numeri dicono che il governo colpisce anche a destra
Le bufale di sinistra sull’accanimento del governo Meloni contro i comuni di sinistra “infiltrati dalla mafia”, divulgate dopo il caso-Bari e l’ipotesi del commissariamento, sono state smontate ieri direttamente dal Viminale e con numeri forniti dal ministro Piantedosi al termine del Consiglio dei ministri. Dall’entrata in vigore dell’istituto dello scioglimento, nel 1991, sono stati effettuati complessivamente 463 accessi ispettivi, a cui sono seguiti 387 scioglimenti (380 comuni e 7 Asl), mentre negli ultimi 10 anni – dal Governo Renzi ad oggi – sono stati sciolti per infiltrazione mafiosa 133 Comuni e in un solo caso la magistratura ha annullato il provvedimento. A quanto riferito da Piantedosi, sono 15 i Comuni sciolti per infiltrazioni mafiose dal Governo Meloni (4 centrodestra, 3 centrosinistra, 8 liste civiche), una sostanziale “parità” politica, dunque.
Comuni mafiosi sciolti, sostanziale parità tra quelli di sinistra e quelli destra
In particolare sono: 5 in Calabria (4 lista civica; 1 tend. centro destra), 3 in Campania (2 tend. centro sinistra; 1 centro destra), 4 in Sicilia (4 lista civica), 1 in Puglia (1 tend. centro sinistra), e 2 nel Lazio (2 centro destra). I primi due comuni sciolti subito dopo l’insediamento del Governo sono stati Anzio e Nettuno, al tempo guidati da giunte di centrodestra. Ad oggi sono 22 i comuni gestiti da commissari straordinari per scioglimento per infiltrazioni mafiose. Il titolare del Viminale ha anche fatto sapere che non è la prima volta che viene disposto un accesso ispettivo in una grande città: era già avvenuto a Roma (dove poi era stato sciolto il XV municipio di Ostia), Reggio Calabria Foggia, Lamezia Terme e Castellammare di Stabia (comuni questi ultimi quattro poi sciolti).
Piantedosi ha anche specificato che l’accesso ispettivo non è pregiudizialmente finalizzato allo scioglimento dell’Ente bensì mira ad un’approfondita verifica dell’attività amministrativa, anche a tutela degli stessi amministratori locali che, in quella sede, potranno offrire ogni utile elemento di valutazione, che l’accesso ispettivo garantisce inoltre lo stesso Comune perché, qualora emergano elementi di compromissione della struttura amministrativa, i dipendenti coinvolti potranno essere sospesi o destinati ad altro ufficio: viene così assicurato il ripristino delle condizioni per una corretta gestione dell’Ente.
“Il ministro aveva il dovere di intervenire”, dice Ciriani
”Piantedosi ha compiuto un atto dovuto. Non poteva che fare così sennò rischiava l’omissione in atto d’ufficio. I dati sono sotto gli occhi di tutti: occorre umiltà intellettuale. ieri sera, il Cdm ha sciolto altri Comuni nell’avellinese. Il ministro ha fatto il suo dovere”. Lo ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento., Luca Ciriani a ‘Agorà’ sul caso Decaro. Dall’opposizione, ha sottolineato, sono state sollevate ”polemiche strumentali. Non giudico la foto” di Antonio Decaro, ”ne facciamo tutti un sacco, ma c’è l’indagine e Piantedosi aveva il dovere di intervenire”.
Il caso Bari e le due indagini in corso sulle infiltrazioni mafiose
Rispetto alla vicenda di Bari, il Viminale ricorda poi che è stato disposto l’accesso ispettivo sulla base di due indagini giudiziarie in corso nel capoluogo pugliese: una riguarda le attività dei clan mafiosi della città, che ha portato all’arresto di oltre 130 persone accusate di associazione mafiosa, voto di scambio e di aver favorito le attività dei gruppi criminali; l’altra riguarda invece le infiltrazioni mafiose nella AMTAB – l’azienda di trasporti partecipata al 100% dal Comune – che nel frattempo dallo scorso 22 febbraio è stata posta dal Tribunale di Bari sotto amministrazione giudiziaria, affidata alla guida di un manager scelto dal tribunale stesso. Tale nomina è avvenuta ai sensi dell’art. 34 “Codice antimafia”, norma che prevede che un’azienda venga commissariata se emergono indizi di condizionamento diretto o indiretto delle sue attività economiche da parte delle associazioni criminali, oppure quando agevoli in qualche modo gli interessi dei clan. Al Viminale è stata ricevuta una delegazione di parlamentari di centrodestra così come è stato ricevuto il Sindaco Decaro al quale, nei giorni successivi è stato anche anticipato, per correttezza, la decisione di avviare l’accesso ispettivo.