Carpi, accoltellato l’artista della mostra ritenuta blasfema. Pro Vita: “Follia, nulla giustifica la violenza”

28 Mar 2024 15:19 - di Agnese Russo
mostra blasfema carpi

Prima si è avventato con un coltello sull’opera, poi sull’artista che cercava di difenderla, ferendolo al collo. Un uomo con il volto coperto da una mascherina si è introdotto nella chiesa di Sant’Ignazio, nel complesso diocesano di Carpi, dove è allestita la mostra Gratia Plena, dell’artista Andrea Saltini. La mostra aveva avuto nei giorni scorsi un’eco nazionale, a causa di un quadro dal contenuto controverso e giudicato da alcuni come il rimando a un atto sessuale sul corpo di Gesù, tanto da far parlare di opera “blasfema”.

Aggredito nella chiesa di Carpi l’artista della mostra ritenuta “blasfema”

L’aggressore, dopo essere entrato nella chiesa, ha danneggiato il quadro tagliando la tela con un coltellino e imbrattandola con dello spray nero. Saltini ha cercato di difendere l’opera e nella colluttazione che ne è scaturita è stato ferito al collo con il coltello. L’artista è stato portato in ospedale in codice rosse, ma non sarebbe in gravi condizioni: la ferita è risultata piuttosto superficiale. L’aggressore è riuscito a fuggire mentre alcuni presenti prestavano i primi soccorsi a Saltini ed è attualmente ricercato. Secondo quanto emerso, nella chiesa sarebbe stata ritrovata anche una parrucca. Sul caso indagano la Digos e la polizia scientifica.

La solidarietà di Pro Vita: “Atto folle, nulla può giustificare la violenza”

A Santini è giunta la solidarietà del sindaco di Carpi, Alberto Bellelli, che ha parlato del “gesto di un folle”. Anche l’associazione Pro Vita, che era stata molto critica nei confronti della mostra, ha immediatamente espresso la “massima solidarietà” a Saltini per “la folle e ingiustificabile aggressione subita”. “Contestare la scelta di esporre in un luogo sacro opere esteticamente irrispettose del sentimento religioso popolare, come confermano le proteste degli stessi fedeli della Diocesi e una petizione firmata da oltre 30mila persone, non può giustificare in alcun modo nessun tipo di violenza personale, che deve ricevere la più dura condanna sociale e sanzione penale”, ha affermato Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia Onlus. ”Rammarica che una vicenda che si sarebbe potuta superare da tempo con l’uso di un po’ più di buonsenso abbia generato queste ripugnanti conseguenze”, ha concluso Brandi.

 

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