Alessandro Gassman: “La sinistra è una bruschetta spappolata, basta con questa storia del campo largo”

18 Mar 2024 9:32 - di Marta Lima

Tecnicamente, in romanesco, una bruschetta che se “sfragna” è una bruschetta troppo carica che si spappola appena la sollevi. Politicamente, nella metafora di Alessandro Gassman, la bruschetta che se “sfragna” è la sinistra italiana che cerca di mettere troppi gusti sul cibo da proporre e che quindi si frantuma al primo boccone.  “Se ci metti troppi sapori, n’è più na bruschetta, e te se sfragna”, ha scritto su X e ribadito sui giornali l’attore e regista romano, elettore di sinistra «preoccupato e un po’ innervosito» del centrosinistra.

Alessandro Gassmann e la bruschetta di sinistra

«Se c’è qualcuno che porta avanti le idee green e altri meno, un altro che non si sa se sia di sinistra o di destra, la bruschetta si “sfragna”. Meglio ognuno per conto suo con le proprie idee». Gassman dice che Schlein gli fa simpatia: «Mi piace che sia giovane e donna, ma penso che dovrebbe prendere decisioni più drastiche». Mentre Giuseppe Conte «mi ha molto rassicurato ai tempi del Covid, penso che abbia gestito bene una situazione così delicata. Ma mi sembra che i Cinque stelle cambino troppo spesso idea, non li trovo mai del tutto credibili». E Carlo Calenda «è un signore di centro che non si capisce perché voglia andare a sinistra, come quello che mangia carne ma vuole un posto nel ristorante vegetariano. Ma perché?».

Non la appassiona il dibattito sul campo largo del centrosinistra?,gli chiedono poi sulla Stampa. «Mi sembra una perdita di tempo. Ci vuole coraggio. Senza alleanze, nelle regioni il centrosinistra si condanna a perdere? Vorrà dire che farà opposizione con le proprie idee. Ma vede, si devono preoccupare che metà degli italiani ormai non vota più, e secondo me buona parte sono elettori del centrosinistra incazzati. E a volte disinformati». E la destra che  governa? «Non sono stupito da nulla, sta facendo quello che immaginavo avrebbe fatto. A Giorgia Meloni, che non ho votato e non voterò mai, riconosco una coerenza, a differenza di Matteo Salvini. È la destra dell’orgoglio nazionale e della difesa delle Forze dell’Ordine». Poi Gassmann parla dell’amichettismo di sinistra, senza negarlo, anzi. «Da parte della sinistra cosiddetta radical chic c’è sempre stato una sorta di club chiuso in cui non tutti sono ammessi. La sinistra ha fatto tanto per la cultura di questo Paese, ma bisogna ammettere anche i limiti. Non ho mai chiesto di entrare ma penso che non avrei avuto difficoltà a farne parte».

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