Venerdì i funerali di Navalny a Mosca. La moglie: “Putin è un criminale, ci saranno arresti”

28 Feb 2024 15:01 - di Alessandra Danieli

Il funerale di Aleksei Navalny si terrà venerdì alle due del pomeriggio (ora locale) nella chiesa dell’Icona della madre di Dio nel quartiere di Maryno, a sud est di Mosca. Lo ha reso noto Kira Yarmish, ex portavoce del dissidente russo, morto il 16 febbraio in Siberia nella colonia penale di Kharp. Navalny sarà sepolto poco dopo, alle 16, al cimitero Borisovskoe, ha precisato il direttore della Fondazione contro la corruzione, Ivan Zhdanov. Che ha ricordato le difficoltà riscontrate in questi giorni dell’entourage dell’oppositore di Putin a trovare una sala disponibile per la cerimonia.

A Mosca il funerale pubblico di Navalny

L’ultimo saluto pubblico a Navalny si terrà dunque nella chiesa ortodossa del quartiere in cui aveva vissuto con la moglie Yulia e i due figli, Dasha e Zakhar prima dell’avvelenamento dell’agosto del 2000, il trasferimento in Germania, e l’arresto immediato al suo ritorno in Russia sei mesi dopo. “Il funerale si terrà dopodomani e non sono sicura se sarà pacifico o se la Polizia arresterà coloro che verranno a dire addio a mio marito”, ha detto Yulia Navalnaya, accolta dalla standing ovation degli eurodeputati in piedi al suo ingresso alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo. La moglie di Navalny è stata invitata a parlare dalla presidente Roberta Mestsola, a tre anni dalla sua ultima apparizione, in occasione del premio Sacharov 2021 assegnato a suo marito, ai tempi in carcere in Russia.

La moglie a Strasburgo: temo ci saranno arresti

“Pensavo che avrei avuto tempo per preparare questo discorso, ma prima abbiamo impiegato una settimana ad ottenere il corpo di Alexey e per organizzare il funerale. Poi ho scelto il cimitero e la bara”, ha detto Yulia. “L’omicidio pubblico ha mostrato al mondo, ancora una volta, che Putin è capace di tutto e che con lui non si può negoziare”. Nel suo duro intervento ha sottolineato più volte che lo zar di Mosca deve pagare. “Putin deve rispondere di quello che ha fatto al mio Paese. Deve rispondere di quello che ha fatto ad un Paese vicino e pacifico. Deve rispondere di tutto ciò che ha fatto ad Alexei. Mio marito non vedrà come sarà la bella Russia del futuro, ma noi dobbiamo vederla. E io farò del mio meglio perché il suo sogno si realizzi, perché il male cada e questo bel futuro arrivi”, ha proseguito la vedova del dissidente.

Putin ha ucciso mio marito, deve pagare

“Putin ha ucciso mio marito. Su suo ordine è stato torturato per tre anni: è stato fatto morire di fame in una minuscola cella di cemento, tagliato fuori dal mondo esterno. Gli sono state negate visite, telefonate e persino lettere. E poi lo hanno ucciso e anche dopo hanno abusato del suo corpo e hanno abusato di sua madre”, ha scandito Yulia Navalnaya.  Quindi ha invitato l’aula di Strasburgo ad alzare la voce (“se volete davvero sconfiggere Putin, dovete smettere di essere noiosi”).

È un sanguinario mafioso, le risoluzioni non bastano

“Non avete a che fare con un politico, ma con un sanguinario mafioso. Putin è il capo di una banda criminale organizzata. La cosa più importante sono le persone vicine a Putin, i suoi amici, i suoi collaboratori e i custodi del denaro della mafia”, ha aggiunto Yulia Navalnaya secondo la quale si devono adottare i metodi della lotta alla criminalità. “Non note diplomatiche, ma indagini. Non dichiarazioni di preoccupazioni, ma una ricerca dei consociati della mafia nei vostri Paesi. In questa lotta avete alleati affidabili: ci sono decine di milioni di russi che sono contro Putin, contro la guerra, contro il male che porta. Non si può colpire Putin con un’altra risoluzione o un’altra serie di sanzioni che non sono diverse da quelle precedenti. Non si può sconfiggerlo pensando che sia un uomo di principi che ha una morale e delle regole. Non è così, e Alexei lo ha capito molto tempo fa”.

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