Roma, arrestato l’uomo che tentò di investire con lo scooter don Coluccia, il preta antimafia di Tor Bella Monaca
È finito in manette Sergio Del Prete, il 28enne che lo scorso 29 agosto aveva tentato di investire con lo scooter don Antonio Coluccia, il prete antimafia di Tor Bella Monaca, sotto scorta dopo le ripetute minacce per il suo impegno quotidiano contro criminalità e spacciatori. I carabinieri della stazione di Tor Bella Monaca lo hanno arrestato ieri sera per tentato furto.
Roma, arrestato l’uomo che cercò di investire don Coluccia
Per il mancato investimento di don Coluccia l’uomo era stato inizialmente accusato anche di tentato omicidio. Poi l’accusa è stata fatta cadere dal gip che convalidò l’arresto solo per violenza e minacce agli agenti. Ieri i militari hanno fermato l’uomo in via di Torrenova mentre tentava di compiere un furto in una pizzeria. Del Prete è comparso questa mattina in udienza a piazzale Clodio dove il giudice ha convalidato l’arresto disponendo la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Il prete antimafia di Tor Bella Monaca: non mi fermano
L’agguato contro il sacerdote salentino, un simbolo per il quartiere della periferia romana, avvenne durante una fiaccolata per la legalità. Una delle tante che danno molto fastidio alla rete di pusher e criminali contro la quale il prete ha scatenato un’autentica crociata. Il sacerdote originario di Lecce da 25 anni si impegna contro la criminalità organizzata e lo spaccio di droga. In quell’occasione ha avuto paura ma non si è fermato.
La dinamica del tentato agguato
Ecco la dinamica: Coluccia è stato affiancato da un uomo in scooter (un T-max), che, dopo averlo riconosciuto, ha tentato di investirlo. È stato invece colpito un agente della sua scorta. Nella concitazione la Polizia ha esploso un colpo di pistola che ha ferito l’aggressore a un avambraccio. “Ho avuto paura perché mi sono visto questo scooterone vicino a me e quando ha accelerato ho pensato che mi avrebbe colpito. Poi l’operatore della scorta mi ha spostato e salvato”, ha raccontato. “Di solito gli spacciatori girano in scooter e monopattino per fare i controlli e certamente non indossano il casco, questo invece lo aveva. Avevamo già dato fastidio quando è stata organizzata la fiaccolata della legalità: quando arrivano le autorità e le regole a quelli che hanno gli strumenti per cambiare il territorio non piace. Forse pensavano di togliermi definitivamente dalla faccia di questa terra. Ma mi dispiace, io continuerò ancora più forte di prima, tornerò in strada perché ci sono tanti cittadini che hanno bisogno di queste presenze nei territori”.