Nuovo attacco Houthi a una nave inglese. Crosetto: “Guerra ibrida, l’Italia deve difendersi”

12 Feb 2024 8:08 - di Lucio Meo

“Ufficialmente gli Huthi lottano per la causa di Hamas ma la portata del conflitto è più vasta. Rischiamo un forte impatto economico stanno attaccando navi incapaci di difendersi, mentre i cargo cinesi e russi passano indisturbati. Tutto questo un effetto negativo principalmente per l’Italia e crea squilibri inaccettabili nella concorrenza internazionale. Il Mar Rosso è uno dei colli di bottiglia cruciale del traffico commerciale globale. I cinesi stanno già contattando le aziende anche italiane per promuovere le loro compagnie marittime quelle spedizioni costano meno e non subiscono attacchi. E’ la nuova guerra ibrida che abbatte intere economie e che potrebbe marginalizzare il Mediterraneo”. Così, in una intervista a La Verità, il Ministro della Difesa Guido Crosetto, nel giorno in cui si segnala un attacco degli Houthi a una nave commerciale con due missili nei pressi della città di Mocha (Yemen), nel Mar Rosso. L’attacco, avvenuto a 40 miglia nautiche (circa 74 chilometri) a sud di Mocha, non ha causato vittime tra l’equipaggio, come pubblicato dall’organizzazione britannica United Kingdom Maritime Trade Operations (Ukmto) su X. L’agenzia britannica ha invitato tutte le navi a navigare con cautela nella zona e ha chiesto di notificare qualsiasi attività “sospetta”. Finora né gli Houthi né il Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom) hanno commentato l’accaduto.

I pericoli per l’Italia: Crosetto e gli Houthi

Secondo il Ministro Crosetto l’Italia è esposta “perché – spiega – se le navi sono costrette a circumnavigare l’Africa, potrebbero imporsi nuove rotte commerciali stabili a vantaggio per esempio di Rotterdam le nostre merci saranno zavorrate da uno svantaggio competitivo e costeranno di più”. L’Italia guiderà la missione navale Ue e il ministro spiega che “ci sarà un minimo di tre unità navali europee supporto di intelligence e logistico e valutiamo la possibilità di offrire assetti aerei con capacità di sorveglianza”, aggiunge. Una missione solo difensiva, sottolinea il Ministro, “perché l’Italia non può attaccare un territorio sovrano se non è aggredita, se non ci chiede aiuto uno Stato amico sovrano invaso o attaccato, o se manca una risoluzione internazionale di condanna che permette un attacco. Ovviamente, se le navi verranno attaccate, le forze italiane si difenderanno”.

Più fondi alle forze armate

“Dobbiamo prepararci a tempi in cui difesa e sicurezza diventeranno prioritari. Anzi, rappresenteranno i prerequisiti per la sopravvivenza dell’economia affinché le nazioni possano preservare produzione e prosperità… Nessuno vuole la guerra nel mondo. Ma le nuove sfide vanno affrontate con i giusti mezzi, anche formando adeguate e nuove professionalità. Guardiamoci intorno: riflettiamo sul fatto, ad esempio, che non si trova più polvere da sparo e che i principali produttori sono Russia, Cina, Iran e Corea… Non mi preoccuperebbe, se la Russia se ne stesse al suo posto tranquilla. Invece…”.

Il possibile avvento di Donald Trump

Le ultime parole di Donald Trump e il suo profilo “putiniano” non allarmano Crosetto. “Trump è un pragmatico e non un ideologico. Recidere il legame con l’Europa, proprio mentre molti Paesi si mostrano ostili al blocco occidentale, non sarebbe conveniente. Non ce lo vedo Trump che fa a pezzi il mondo libero”.

I riservisti per “difenderci da soli”

Poi arriva il tema dei “riservisti”, diecimila soldati italiani pronti a entrare in azione in caso di necessità. “È allarmismo farsi l’assicurazione sulla vita? No, è realismo. I riservisti sono volontari che si rendono disponibili a scendere in campo per la difesa nazionale in caso serva. Prima però, servirà una legge con relativi fondi: non è una cosa che si mette in piedi dall’oggi al domani. Ci lavorerà il governo con una legge delega… Per fortuna non siamo soli, abbiamo alleati ma intanto prepariamoci a difenderci come se fossimo soli. Quando parlo di attacchi non penso solo a quelli militari classici, perché come ho detto la guerra oggi ha mille facce. Siamo sottoposti ad attacchi cibernetici, ad aggressioni alla libertà di navigazione, al blocco delle materie prime, del gas e della rete Internet. Oggi la guerra si fa anche scaricando milioni di immigrati in territorio altrui, o polarizzando l’opinione pubblica con il sapiente utilizzo delle fake news”.

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