Nuova strage di cristiani: 15 morti in un assalto di terroristi islamici a una chiesa del Burkina Faso (video)

26 Feb 2024 8:50 - di Leo Malaspina

Nuova strage di cristiani, in Africa, per mano di bande di fondamentalisti islamici. E’ di almeno 15 morti e due feriti il bilancio di un attacco sferrato da uomini armati all’interno di una chiesa cattolica a Essakane, in Burkina Faso, mentre veniva celebrata una messa. La notizia è stata data ieri dal vescovo della diocesi di Dori monsignor Laurent Bifuré Dabire, spiegando che ”il bilancio provvisorio è di 15 fedeli uccisi, dei quali 12 morti sul posto e tre nel Centro sanitario a causa delle ferite riportate”.

Strage di cristiani in Burkina Faso, la reazione della Farnesina

”Orrore per il vile attacco terroristico contro fedeli cattolici durante una Santa Messa a Essakane. Il mio cordoglio alle famiglie delle vittime e massima solidarietà ai feri ti”, ha scritto su X il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Contro i cristiani è in atto una strage continua – afferma il presidente della Camera, Lorenzo Fontana – Ci stringiamo alla comunità cattolica di Essakane, in Burkina Faso, nel profondo dolore per le vittime e i feriti di un attacco terroristico, nella speranza che la comunità internazionale accenda, quanto prima e adeguatamente, i riflettori sul tema dei cristiani perseguitati, oppressi o nel bisogno, che sono centinaia di milioni nel mondo”. “Grande orrore per l’uccisione di quattro sacerdoti in Etiopia e per l’attacco in Burkina Faso alla comunità cattolica che ha causato l’uccisione di quindici fedeli. Molte volte quando vengono uccisi sacerdoti o cattolici nel mondo si assiste a una reazione delle opinioni pubbliche molto attenuata. E non si capisce perché. Invece sono fatti gravissimi che dovrebbero causare una reazione analoga a quella che stiamo giustamente registrando per il caso Navalny”, dice il capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri.

La  Chiesa si indigna per il silenzio internazionale

“Oggi il Burkina Faso – spiega il direttore della fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre, Alessandro Monteduro – per il fondamentalismo islamista è quello che dieci anni fa rappresentava il nord dell’Iraq. E Dori, nel nord del Paese, rappresenta quello che Mosul era in quegli anni, considerata capitale del sedicente Stato Islamico. Come per quell’ampia area mediorientale nel 2014, una grande parte del Burkina Faso, probabilmente oltre il 50%, è oggi nelle mani di gruppi terroristi jihadisti. I cristiani in modo particolare sono le vittime della loro ferocia. Sono oramai milioni gli sfollati interni o che provano a migrare vagando tra villaggi e città oramai deserte e alla ricerca di un posto dove abitare. Aree anche irraggiungibili anche per le organizzazioni umanitarie”, aggiunge Monteduro. Di qui l’appello della fondazione pontificia: “Aiuto alla Chiesa che Soffre invoca le istituzioni internazionali affinché si comprenda che non è possibile ulteriormente non considerare le sofferenze di queste comunità africane innocenti”.
Non solo la comunità cattolica è nel mirino ma anche quella ortodossa. Uomini armati legati ai gruppi ribelli Oromo hanno attaccato il monastero di Zequala, a 50 chilometri da Addis Abeba, in Etiopia, dove hanno prelevato e successivamente ucciso quattro monaci. Il fatto è accaduto il 22 febbraio. La Chiesa ortodossa etiope Tewahedo ha avanzato l’ipotesi che il gruppo Oromo Liberation Army abbia un legame clandestino con le autorità governative regionali dell’Oromia per prendere di mira gli appartenenti alla Chiesa cristiana ortodossa della regione.

 

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