“Il centro di Roma è ostaggio delle baby gang”: disperato appello dei negozianti al sindaco Gualtieri
Risse, anche con coltello, tra baby gang, verosimilmente rivali, in pieno centro a Roma. Un rito che si ripete ogni fine settimana specie negli ultimi tempi, tanto da creare uno stato di paura tra i commercianti della zona, ‘colpiti’ anche loro da visite inaspettate. Stanchi, i titolari degli esercizi hanno deciso di denunciare. In particolare, l’Associazione Associazione Piazza di Spagna-Trinità dei Monti, dopo gli ultimi fatti, ha inviato una lettera, tra gli altri, al sindaco di Roma Roberto Gualtieri, al questore Carmine Belfiore e al comandante della polizia locale della Capitale Mario De Sclavis, per un “intervento immediato” volto alla sicurezza della zona.
Baby gang sempre più pericolose; maxi risse anche a piazza di Spagna
“Da molto tempo le zone di Piazza di Spagna, Piazza Mignanelli e rampa Mignanelli, durante il sabato e la domenica, sono teatro di scontri sempre più violenti tra gang di giovani di probabile provenienza periferica”, si legge nella lettera firmata dal presidente dell’Associazione David Sermoneta. “Questo perdurante stato di cose sta pesantemente compromettendo il regolare svolgimento di tutte le attività commerciali, ristorative, turistiche e residenziali”. Qualche sabato fa, “oltre ad un accoltellamento abbiamo dovuto registrare anche una serie di accessi ‘indesiderati’ presso i negozi di Valentino ed Ermanno Scervino”. “Alla luce di tutto ciò”, l’Associazione invita “ad intervenire prontamente per ristabilire nell’immediato le necessarie condizioni ambientali che un luogo di tal pregio (sito Unesco) necessita per il corretto svolgimento delle nostre attività”.
Sulle baby gang sempre più scatenate, «sembrerebbe che siamo di fronte ad un fenomeno nuovo – spiega all’Adnkronos Antonio Del Greco, ex dirigente della Polizia di Stato – A Campo de’ Fiori, in passato, nel fine settimana si riunivano numerosi giovani e andavano in scena schiamazzi e confusione fino a tarda notte, ma non violenze di questo tipo. Sono fenomeni questi che non si riescono a fronteggiare con la repressione, soltanto con una buona prevenzione».