Giurì d’onore sciolto, Conte la butta in caciara. Mulè ironico: è scappato col pallone

8 Feb 2024 19:26 - di Francesco Severini

Alla luce della richiesta inoltrata ieri dal leader del M5S Giuseppe Conte di sciogliere il Giurì d’onore perché sarebbero venuti meno i criteri di «imparzialità che avrebbero dovuto ispirare i suoi lavori», il presidente della Camera Lorenzo Fontana «prende atto di tale istanza». E pertanto, dichiara nell’Aula della Camera la vicepresidente di turno Anna Ascani che legge un comunicato della presidenza, «il Giurì d’onore deve considerarsi sciolto».

Le dimissioni di Vaccari e Zaratti

I componenti di opposizione, Stefano Vaccari (Pd) e Filiberto Zaratti (Avs), non si sono presentati alla riunione convocata per tirare le somme e  hanno rassegnato le dimissioni accusando il presidente Giorgio Mulè (FI) di non essere imparziale. Mulè però respinge ogni addebito. Da quando è stato istituito il Giurì d’onore – spiega – “non ci sono stati contatti” tra la commissione e Giorgia Meloni, puntualizza in conferenza stampa. “Il presidente del Giurì deve essere imparziale” e per questo “non ho mandato né gli auguri di Capodanno né per il compleanno alla premier. Faccio ammenda e glieli faccio con ritardo”, aggiunge l’esponente azzurro.

Non ci sarà una relazione finale

Non verrà quindi redatta una relazione finale dal gruppo di lavoro presieduto da Giorgio Mulè (Forza Italia), che avrebbe dovuto dirimere la querelle tra capo politico del Movimento Cinque Stelle e Giorgia Meloni per le parole della premier del 13 dicembre 2023 riguardanti il Mes.

Conte ringrazia Fontana

E per Fontana arrivano i ringraziamenti di Giuseppe Conte: “Ringrazio il presidente della Camera Fontana, che ha deciso di sciogliere il Giurì d’onore, che rischiava di non essere imparziale come denunciato da due seri e autorevoli commissari che si sono dimessi proprio per questa ragione”.

Mulè: Conte è scappato col pallone

Parla di oltraggio alla camera Mulè e dice che “Conte è scappato col pallone”: “È singolare – afferma – che Conte abbia ricavato la certezza di non andare incontro a un parere imparziale semplicemente leggendo la missiva di Vaccari e Zaratti, ed è singolare che lui, parte in causa, si erga a giudice. Se fossimo in tribunale- aggiunge – saremmo di fronte a un palese oltraggio alla corte: in questo caso l’oltraggio è stato compiuto nei confronti delle istituzioni, della Camera dei deputati”.

Foti: Conte abbandona il campo a un minuto dalla fine

Giuseppe Conte perde ancora – ironizza Tommaso Foti, capogruppo FdI – “abbandonando il campo a un minuto dalla fine. Un perdente d’insuccesso che, dopo aver dimezzato il suo partito, getta discredito su di un organo di garanzia della Camera”. Insomma il leader M5S ha voluto evitare un’umiliazione e l’ha buttata in caciara.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *