Filippo Mosca, la detenzione nel carcere lager diventa un caso: trasferito di cella. La madre: solo grazie ai media

2 Feb 2024 19:58 - di Greta Paolucci
Filippo Mosca

La vicenda di Filippo Mosca, detenuto da quasi un anno in «condizioni disumane» nel carcere di Porta Alba di Costanza in Romania, scuote le coscienze e indigna l’opinione pubblica da Roma a Bucarest e diventa un caso che trova spazio anche sui media locali. La conferma arriva da Armida Decina, l’avvocato incaricato della difesa del 29enne e di occuparsi della richiesta di estradizione, che potrà essere presentata solo quando la sentenza sarà definitiva. Intanto, all’Adnkronos che l’ha interpellata, la legale del giovane – condannato in primo grado per traffico internazionale di droga, e in attesa dell’appello che prenderà il via ad aprile – ha spiegato: «Sto aspettando di parlare con Filippo. Da circa dieci giorni ho chiesto l’autorizzazione al direttore del carcere e comunque predisporrò un ricorso per la violazione dei diritti umani alla Cedu (Corte europea dei diritti dell’uomo). Filippo vive in condizioni disumane da quasi un anno»…

Il caso di Filippo Mosca, l’avvocato annuncia il ricorso alla Cedu per «violazione dei diritti umani»

Si, perché davvero quella di Filippo Mosca è una detenzione da incubo. Una situazione che ieri la madre e il legale del 29enne hanno descritto in tutto il suo potenziale di orrore e sconcerto. «Nella sua cella non c’era neanche il materasso e le condizioni igieniche sono scarsissimeè pieno di ratti, scarafaggi e di escrementi. Una latrina per tutti, per i bisogni fisiologici; cibo scadente, punizioni per chi dorme di giorno», hanno denunciato l’avvocato Armida Decina e la mamma di Filippo, Ornella Matraxia. Fino a ieri, il ragazzo condivideva «30 metri quadri con 24 persone. Siamo in attesa che lo trasferiscano perché é stato aggredito da un detenuto», spiega l’avvocato.

La madre: “Trasferito in una cella più comoda. Ma è solo per la pressione mediatica”

E sarà anche il frutto della pressione mediatica, ma finalmente oggi, ha fatto sapere la mamma di Filippo leggermente sollevata, «nel pomeriggio (il ragazzo e i suoi amici ndr) li hanno trasferiti. Per allontanarli da altri detenuti violenti». E per stare «in una cella con bagno e doccia. Gli hanno detto che anche l’ora d’aria la trascorreranno in un cortile separato rispetto agli altri detenuti, per motivi di sicurezza», spiega la donna entrando nei dettagli. Nei meandri di un racconto dell’orrore che sembra essere diventata la realtà quotidiana del 29enne che era partito alla volta della Romania con un gruppo di amici per partecipare al festival di musica Mamaia. Un evento che si svolge ogni anno a inizio maggio nel teatro estivo di Costanza. L’inizio di una vacanza che si è trasformata ben presto in un incubo. Sia per il 29enne. Sia per la sua famiglia.

Una detenzione da incubo, il ricorso dell’avvocato alla Cedu

La madre di Filippo Mosca, allora, ricostruisce tra dolore e paura la vicenda che coinvolge il figlio. Torna a quel 3 maggio 2023, quando il ragazzo è stato arrestato mentre era in Romania per partecipare al festival musicale. Commenta la condanna in primo grado a otto anni e sei mesi di carcere. Ma adesso, oltre a quella sentenza, è la detenzione che la preoccupa. E la madre del trentenne, che ha espresso la sua angoscia «sia per come si è svolta finora la vicenda processuale. Sia, soprattutto, per le modalità dell’esecuzione penale in carcere». Un incubo, quello di Filippo Mosca, cominciato a maggio e tuttora in corso, che l’avvocato Armida Decina continua a denunciare con forza da mesi. E su cui oggi ha ribadito: «C’è stata anche una palese violazione del diritto di difesa – sottolinea l’avvocato –. Ma riguardo a questo la Cedu prevede che siano esperiti tutti i tentativi interni giurisdizionali: primo, secondo e terzo grado».

La denuncia del legale di Filippo Mosca: «C’è stata anche una palese violazione del diritto di difesa»

«In particolare – spiega il legale – nel processo sono state utilizzate delle intercettazioni che non erano autorizzate. E il cui contenuto è stato completamente alterato: è stato tradotto in maniera totalmente sbagliata. Proprio per questo la difesa, un avvocato romeno che segue il caso sul posto, ha nominato un consulente di lingua romena che ha confermato che la trascrizione è sbagliata».

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