Eco-pagliacciata di Extinction Rebellion al museo di Torino: teschi e campane a morto (video)

17 Feb 2024 17:58 - di Augusta Cesari
Extinction Rebellion

Una nuovo eco-pagliacciata. Con abito nero e indosso le maschere con i teschi da Homo Sapiens, un gruppo di attiviste di Extinction Rebellion ha occupato questa mattina il salone del Museo di Scienze Naturali di Torino. Due di loro reggevano uno striscione con scritto “Crisi eco-climatica: diamoci una mossa prima che di noi rimangano solo ossa“.  Ai loro piedi alcuni cartelli che, ispirandosi a quelli che accompagnano i corpi imbalsamati di centinaia di animali contenuti nella stessa sala, riportavano la didascalia delirante:

L’eco-sceneggiata di Extinction Rebellion al museo di scienze di Torino

Homo sapiens: estinto. Specie ubiquitaria di ominide che visse sulla Terra per circa 200.000 anni. Nota per il suo ingegno e creatività, inventò l’arte e la cultura che amava custodire in costruzioni dette musei. Estinta a causa del collasso eco-climatico dovuto all’utilizzo di combustibili fossili. Le forme di organizzazione della sua società, chiamate governi, non attuarono sufficienti contromisure per fermare la distruzione dell’habitat della specie“. (Video Ansa). L’esibizione con il solito gusto dell’esagerazione ha avuto luogo al suono a morto di una campana che dovrebbe scandire la nostra prossima estinzione.

Extinction Rebellion:”Sbrigliamoci prima che di noi rimangano solo ossa”

«Siamo nella sesta estinzione di massa della storia – spiegano – A causa del collasso eco-climatico: in un paradossale museo di scienze naturali del futuro, nella sezione specie estinte potremmo esserci anche noi».  “In questo momento storico, quando il futuro della Terra è così legato alle decisioni politiche dei nostri governi, non si può parlare di scienza senza fare politica. Il Museo, come istituzione scientifica e di ricerca, dovrebbe ricordare ai governi l’urgenza di prendere decisioni per garantire la vita sulla Terra”, hanno spiegato le attiviste.

La reazione dei bambini

I passanti hanno osservato incuriositi, in particolare i bambini si chiedevano se gli attivisti facesser parte anche loro del museo. “Ma a scuola, alle elementari, hanno già parlato di questo” spiega uno di loro. Dopo circa mezz’ora la Polizia, accompagnata dal servizio di sicurezza del museo, ha identificato gli attivisti presenti.

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