Donna Rachele Mussolini stravolta nella serie tv. La nipote: “Ridicolizzata. Bastava andare negli archivi”

2 Feb 2024 17:46 - di Angelica Orlandi

C’è un’altra “vittima” della miniserie “La lunga notte- La caduta del Duce” andata in onda su Rai1:  donna Rachele, la moglie di Benito Mussolioni. Appiattita in una dimensione di sottomissione al Duce che non corrisponde a verità, come molte autorevoli biografie hanno ricostruito. Delle tre puntate appena trasmesse si parla ancora molto sui social e non solo come di un’occasione persa” per fare chiarezza sulle tre settimane che precedettero la riunione del Gran Consiglio. Un periodo cruciale veicolato attraverso un Mussolini imbolsito e poco credibile; un Ciano reso macchietta, fuori da ogni ricostruzione; una Clara Petacci involgarita e dipinata come un’escort qualunque. Un Vittorio Emanuele III dipinto come un rimbambito. Tutto è ben riassunto negli interventi di Gianni Scipione Rossi e dello storico Giuseppe Parlato sul Secolo. Anche su donna Rachele la serie non è stata attendibile storicamente. E lo segnale sua nipote Edda Negri Mussolini dalle colonne del Giornale.

La nipote di Mussolini e donna Rachele stronca “La lunga notte”

Alle memorie di famiglia ha dedicato vari libri tra cui  I Mussolini dopo Mussolini e Donna Rachele mia nonna. Edda è figlia del presentatore Nando Pucci Negri e di Anna Maria Mussolini, ultima figlia di Rachele Guidi e del fondatore del fascismo. La mamma Anna Maria morì precocemente, quando Edda aveva quattro anni e sua sorella Silvia solo due di più. Il suo sfogo: «Possono aver fatto vedere mia nonna come una donna sottomessa, una donna rozza, strattonata da mio nonno. Una donna senza carattere. Così come mia mamma, una ragazza paurosa. Ma la realtà era ben diversa, basta leggere i libri, ma soprattutto averle conosciute. Hanno avuto dignità e forza per affrontare tutto quel che è accaduto». Un giudizio che non fa una grinza, chi ha visto le tre puntate può confermarlo. Le sequenze della serie tv abbozza Rachele e Anna Maria Mussolini con queste distratte e sciatte pennellate.

Donna Rachele non era una donna sottomessa: parla sua nipote

Edda può a buon diritto osservare come «ancora una volta si è persa l’occasione di essere obiettivi. La storia non è un racconto superficiale e neanche fare la caricatura e ridicolizzare le persone, ma si basa su fatti e documentazione storica. Non si possono inventare fatti di famiglia e romanzarli per far piacere a qualcuno». Bastava leggere qualche biografia di Donna Rachele e addirittura guardare qualche foto d’epoca. Ad esempio: «Mia mamma non ha mai avuto le trecce e i capelli lunghi e soprattutto non erano scuri! Con suo padre aveva un bellissimo rapporto e non era certo timorosa e schiva. Leggeva i giornali, giocava con lui. Chiedere anche alla famiglia quando si fanno film e documentari, sarebbe buona cosa: ma si sarebbe obiettivi e invece non bisogna esserlo». Grande amarezza le resta. Nella serie Anna Maria appare scontrosa, fisicamente e caratterialemnte diversa- come rileva la figlia  Edda Negri Mussolini.

“Era una donna dalla forza e dalla dolcezza enormi”

Donna Rachele era una donna forte e di carattere. “La presentano come una priva di personalità che prende le botte dal marito, mentre io penso che fosse il contrario”, ha commentato lo storico defeliciano Parlato. Edda in occasione di una presentazione del suo libro ebbe a dire: “Mia nonna Rachele ha sempre rifiutato di vivere da “regina”: è sempre rimasta legata alle origini, alla terra, alla famiglia”. Come si fa a dipingere frettolosamente sottomessa una donna che ha sopportato di tutto e superato di tutto? «Mia nonna ha sopportato di tutto: la morte di suo figlio Bruno, piazzale Loreto, le umiliazioni, le ristrettezze economiche dopo la guerra; la lunga lotta per riavere il corpo di suo marito, la morte di mia madre, la bomba che misero alla cappella al cimitero. Ma era una donna dalla forza e dalla dolcezza enormi».
Si poteva fare molto con un personaggio così complesso, ma la volontà non c’è stata, pare evidente.

“Fiction senza documentazione”

Resta in Edda l’amarezza: «Ancora una volta il nonno fa fare cassa e spesso si scrive, si fanno fiction e film senza documentazione: eppure è così facile andare negli archivi! Ma non si riesce a essere obiettivi e a far in modo di far pacificare gli animi».

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