Cortei, FdI: “Manifestare è un diritto, raggiungere obiettivi sensibili no”. Ma la sinistra finge di non saperlo
Ieri la sinagoga a Pisa e il consolato americano a Firenze, nelle passate settimane l’ambasciata ungherese a Roma, le sedi Rai di Napoli e Bologna, la Fiera di Vicenza dove c’era uno stand israeliano. Ogni volta che si sono verificati scontri di mezzo c’era il tentativo dei cortei di raggiungere un obiettivo sensibile. Ieri a Pisa c’era pure il fatto che la protesta non era stata comunicata alla questura, con i problemi di gestione della piazza che questo comporta. Non si tratta di giustificazioni, perché vedere i manifestanti manganellati non piace a nessuno, ma di un contesto che non si può ignorare se si vuole fare una riflessione onesta su quello che sta accadendo nelle nostre città. E, soprattutto, su come evitare che si ripeta.
Il diritto a manifestare, ma con delle regole precise
In queste ore di accese polemiche sui cortei di ieri, mentre la sinistra finge di non sapere cosa ci sia a monte della gestione della piazza e continua a soffiare sul fuoco, a ricordarlo sono stati, tra gli altri, il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli e il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. “A guardare le immagini si rimane un po’ stupefatti. I manifestanti probabilmente per imperizia non hanno notificato alla questura la manifestazione e si sono rifiutati di concordare il percorso del corteo spontaneo con la questura. Questo è stato un errore”, ha detto Rampelli, ricordando che “la Costituzione tutela la libertà di manifestare il proprio pensiero, ma occorre un nulla osta per evitare che ci siano nello stesso luogo altre manifestazioni, che non ci siano agenti provocatori o l’intento di raggiungere obiettivi sensibili, si tratta di tutelare anche chi manifesta”.
Rampelli: “Clima peggiorato, tutti i partiti evitino di lanciare messaggi d’odio”
“Va detto – ha poi sottolineato l’esponente di FdI – che sbarrare quella via d’accesso serviva appunto a tutelare alcuni obiettivi sensibili. Manifestare è un diritto, raggiungere punti critici no. La nota del Dipartimento di polizia di ieri conferma da un lato l’assoluto diritto di manifestare e dall’altro che non c’è una linea di comando che collega direttamente il ministro a un reparto mobile che presidia una piazza e che ha una professionalità e regole d’ingaggio collaudate nel tempo”. “Tuttavia – è stato il monito del vicepresidente della Camera – occorre in generale registrare che il clima è radicalmente peggiorato negli ultimi mesi, nelle scuole e nelle università, come dimostra la manifestazione in cui è stato incendiato un fantoccio raffigurante il Presidente Meloni. Occorre che tutti i partiti – ha quindi avvertito Rampelli – facciano attenzione a non lanciare messaggi intrisi di odio per mere ragioni di propaganda perché finisce che qualcuno possa credergli e passare alle vie di fatto”.
Lollobrigida: “Io parto dalla fiducia nelle forze dell’ordine, spero che lo facciano tutti”
“Io credo che vada rispettata la possibilità di manifestare e la possibilità delle forze dell’ordine di fare il loro lavoro, ma non sta a me giudicare. C’è stata una vicenda di tentativo, da quello che ho visto dalle immagini, di pressione rispetto a una manifestazione che era organizzata in altro sito e c’è stata una reazione della polizia. Spiegheranno se nei canoni e nei termini di legge e di rispetto delle regole”, ha detto Lollobrigida, rispondendo a una domanda su quello che è accaduto ai cortei a margine del Forum in Masseria. “Io penso sempre che le forze dell’ordine agiscano nell’interesse della sicurezza dei cittadini e non per fare altro. Spero – ha aggiunto – che le forze politiche partano dalla fiducia nelle forze dell’ordine e non il contrario”.