Ciriani: “Abbiamo migliorato la riforma del premierato, darà più stabilita ai futuri governi”

7 Feb 2024 9:28 - di Maurizio Ferrini
Ciriani premierato

Luca Ciriani, ministro per i Rapporti con il Parlamento, intervistato da Gabriele Barberis del Giornale sgombra il campo da ambiguità e fake news sulla riforma del premierato. «Si può spiegare in maniera semplice – premette l’esponente di Fratelli d’Italia – Stiamo discutendo di come dare più potere al voto dei cittadini cui fare scegliere direttamente il presidente del Consiglio oltre a sindaci e governatori. E soprattutto evitare governi extra politici non scelti dai cittadini ma dentro il Palazzo».

Sulla riforma del premierato, il ministro ricorda quanto già dichiarato dal premier Meloni su un presidente del Consiglio più forte e un governo più stabile: «Entrambe le cose, ovvero un premier eletto direttamente e un governo più stabile. La riforma non serve al centrodestra ma a un Paese dove un governo dura in media un anno e due mesi. L’instabilità crea scarsa credibilità a livello internazionale». «E genera – aggiunge – una cattiva politica, tesa solo a evitare agguati per sopravvivere, e una cattiva spesa legata a una perenne campagna elettorale. Basta con il governare male e lo spendere peggio».

In merito alle obiezioni dell’ex presidente del Senato Marcello Pera, eletto in quota Fratelli d’Italia, Ciriani commenta con il Giornale. «Abbiano ascoltato il senatore Pera. Gli emendamenti sono migliorativi rispetto al testo del Consiglio dei ministri. Siamo andati nella direzione indicata dal professore con una più precisa determinazione dei poteri del premier, in modo che il governo possa durare cinque anni. Nella prima bozza questo concetto, in effetti, appariva più sfumato. Direi che ora siamo tutti soddisfatti, soprattutto dopo il confronto con la Lega che una volta si sarebbe definito franco e leale».

Non manca un chiarimento a chi teme che la riforma vada a interferire con le prerogative del presidente della Repubblica, soprattutto sulla parte relativa allo scioglimento delle Camere: «La riforma che abbiamo riscritto – spiega Ciriani – è un compromesso rispetto alla storia della destra che voleva l’elezione diretta del presidente. Il premierato è una via di mezzo per salvaguardare i poteri del Quirinale, che avrà un ruolo fondamentale anche con questa riforma. Abbiamo ascoltato e tenuto conto anche dei rilievi delle opposizioni e di chi chiedeva, pure in maggioranza, di preservare le prerogative del Colle».

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