A Strasburgo passa la legge “Ripristino natura”. Un’ecofollia che impone più paludi e meno uomini

27 Feb 2024 17:18 - di Maurizio Ferrini
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Ennesima eco-follia al Parlamento europeo e nuova mazzata per gli agricoltori: è stato infatti approvato il regolamento Ue per il “ripristino della natura”, nonostante il voto contrario di tutto il centrodestra di parte del Ppe e degli eletti di Renzi e Calenda. Il voto finale di Strasburgo ha invece registrato una vittoria nettissima del fronte ambientalista, con 329 eurodeputati favorevoli all’accordo sul regolamento, 275 contrari e 24 astenuti. Alla resa dei conti, il Ppe si è spaccato, con un gruppo di 25 europarlamentari che hanno votato a favore, mentre i contrari sono stati 115 (tra cui tutti gli italiani) e gli astenuti 10.

Lollobrigida: “La legge “Ripristino natura” mette in ginocchio il sistema produttivo agricolo”

Un voto europeo sul ripristino della natura che allarma, come osserva il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida: «È l’elemento cardine dell’impostazione ideologica», dice l’esponente di Fratelli d’Italia auspicando «che il Parlamento europeo dia un segnale chiaro su questa dinamica, che credo sia l’evoluzione di un processo che deve chiudersi, in cui è stata prevalere un’impostazione che ha messo in ginocchio il sistema produttivo e che rischia di ucciderlo».

La nota di Fratelli d’Italia a Strasburgo: “Sgomento e incredulità sull’approvazione di Ripristino natura”

«Sgomento ed incredulità per il voto del Parlamento europeo a favore della legge sul Ripristino della natura. Seppure per pochi voti è passata la somma teologica del commissario Frans Timmermans, a partire dal presupposto che gli esseri umani sono dannosi per la natura, da cui vanno espulsi drasticamente». Lo dichiarano in una nota il copresidente del gruppo Ecr Nicola Procaccini e il capo delegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo, Carlo Fidanza. «Grazie a questo provvedimento assisteremo al ripristino delle paludi, bonificate grazie al sacrificio di generazioni e generazioni fin dall’antichità».

Che cosa prevede la legge: via dighe e argini, fiumi liberi di esondare

«Dovranno poi essere rimossi argini e dighe da 25mila chilometri di fiumi per lasciarli liberi di esondare – denunciano Procaccini e Fidanza – malgrado il rischio di distruggere case, infrastrutture e vite umane. Un attacco feroce soprattutto a chi vive e lavora nella natura, come gli agricoltori. Ai quali verrà chiesto di abbandonare la coltivazione dei propri campi qualora non venisse rispettato l’indice di farfalle della prateria. Questo malgrado la manutenzione del territorio fatta dagli agricoltori sia fondamentale contro il dissesto idrogeologico», si legge ancora nella nota.

«Vi è poi un altro aspetto da evidenziare: tutti gli interventi per “ripristinare la natura” dovranno essere finanziati dagli Stati nazionali prelevando risorse da fondi europei per la pesca marittima e l’acquacoltura, per l’agricoltura e l’allevamento. Insomma, oltre il danno la beffa. Confidiamo nella prossima legislatura europea per ripristinare la realtà dai danni dell’ideologia pseudo ambientalista. Ci sarà tanto lavoro da fare in questo senso», concludono gli esponenti di FdI.

“A rischio il potenziale produttivo agricolo”

Dura la reazione del comparto agricolo. «Ci attendevamo un esito diverso – commenta il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – la protezione dell’ambiente, la tutela delle risorse naturali e della biodiversità devono coesistere con la salvaguardia dei livelli di produzione e la sostenibilità ambientale non può essere perseguita contro gli agricoltori che sono i primi guardiani dell’ambiente. Serve un cambiamento di rotta rispetto alla linea finora tenuta dalla Commissione e che abbiamo sempre contestato”. Brindano invece le associazioni ambientaliste, a cominciare da Enpa, Wwf e Lipu. Con l’habitat naturale che tornerà indietro di qualche secolo gli animali potranno prosperare indisturbati. Ma “l’impatto sociale ed economico”, come denuncia il presidente del Ppe Weber sarà “potenzialmente devastante”.   

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