Tumori, al “Pascale” di Napoli è stato iniettato il primo vaccino per la cura del melanoma

26 Gen 2024 11:51 - di Lucio Meo

Si chiama Alfredo, ha 71 anni ed è il primo paziente italiano a ricevere il vaccino anticancro sperimentale a mRna per la cura del melanoma. La dose gli è stata somministrata questa mattina all’Istituto dei tumori Pascale di Napoli, dove l’uomo è seguito dallo scorso settembre dall’oncologo Paolo Ascierto. Alfredo, un medico di base molisano, partecipa allo studio di fase 3 sul vaccino di Moderna, l’ultimo step prima che il prodotto possa essere approvato dalle autorità regolatorie.

Il vaccino per combattere il melanoma

“Oggi è un grande giorno”, dichiara Ascierto. Anche se “ci vorrà qualche anno prima di avere i risultati di quest’ultima fase”, precisa, “la nostra speranza è quella di poter dare una nuova e più efficace opzione terapeutica a quanti più pazienti possibili”.

Il vaccino anti-melanoma dell’americana Moderna, ricorda Ascierto, “si basa sulla stessa tecnologia adottata per quelli contro il Covid. Utilizza cioè mRna sintetici progettati per ‘istruire’ il sistema immunitario a riconoscere specifiche proteine, chiamati neoantigeni, che sono espressione di mutazioni genetiche avvenute nelle cellule malate. Il suo scopo non è quello di prevenire la malattia, ma di aiutare e supportare il sistema immunitario dei pazienti a riconoscere e ad attaccare più efficacemente il tumore. Certo, essendo una sperimentazione in doppio cieco – puntualizza lo specialista – potremmo trovarci di fronte a una dose di placebo. Secondo protocollo, infatti, né il paziente né l’oncologo sanno cosa è stato iniettato. Lo sapremo alla fine della sperimentazione”.

Intanto esprime emozione il direttore generale del Pascale, Attilio Bianchi: “Siamo onorati – afferma – che il Pascale sia il primo centro in Italia a partecipare alla sperimentazione del primo vaccino a mRna contro il cancro. Si apre una frontiera completamente nuova e siamo orgogliosi di esserne protagonisti”. Dopo Alfredo De Renzis da Carovilli, in provincia di Isernia, l’Irccs campano ha già screenato altri 18 pazienti candidati al vaccino.

Chi è il vaccinato: medico, molisano, malato di melanoma metastatico

Alfredo De Renzis, 71 anni, malato di melanoma metastatico, non ha avuto dubbi quando a dicembre gli è stata offerta la prima dose di vaccino anticancro a mRna somministrata in Italia. “Ho accettato subito”, racconta. “Mi sembrava doveroso per il mio ruolo di medico, per dare un contributo alla ricerca, ma anche perché confido in questa cura. Non ho mai avuto paura – assicura – sono sereno, forse anche fortunato, perché l’immunoterapia non mi ha portato particolari effetti collaterali”.

Molisano di Carovilli, un paesino in provincia di Isernia, Alfredo è medico di base. Sposato con 2 figli, 2 anni fa scopre che dietro a una neoformazione cutanea si nascondeva un melanoma. Dopo le prime cure a Isernia arriva a Napoli, nel reparto diretto da Paolo Ascierto all’Istituto dei tumori Pascale. A settembre dello scorso anno, spiegano dall’Irccs, il paziente sviluppa metastasi linfonodali inguinali. Operato a novembre da Alfonso Amore dell’équipe di Corrado Caracò, Alfredo comincia il 15 dicembre il trattamento con pembrolizumab nell’ambito dello studio V904. Quasi in contemporanea all’inizio dell’immunoterapia gli arriva la proposta di aderire al trial di fase 3 sul primo vaccino a mRna dell’americana Moderna. E’ l’ultimo step di sperimentazione clinica prima che il prodotto possa essere autorizzato dalle autorità regolatorie. Comunque andrà, Alfredo scrive un pezzo di storia della lotta al cancro.

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