Torino, si chiamava Andrei e la sua fuga dalla comunità è finita sui binari. Chi era il piccolo investito dal treno

16 Gen 2024 8:52 - di Greta Paolucci
bambino treno

Si chiamava Andrei, il bambino moldavo di 9 anni travolto e ucciso da un treno dopo essere scappato dalla comunità nel Torinese dove era ospite, e da dove – sembra – avesse già tentato di fuggire tante volte. Ieri, l’ultima: quando la sua corsa si è fermata sui binari della linea Chivasso-Alessandria, vicino alla piccola stazione ferroviaria di Verolengo. Il suo corpicino giaceva lì, dove è stato rinvenuto dal macchinista di un treno regionale dopo che gli educatori, non riuscendo a trovarlo, avevano dato l’allarme. E dove il piccolo è deceduto sul colpo a causa del forte impatto.

Torino, bimbo investito da un treno: era fuggito dalla comunità che lo ospitava

La salma è stata trasferita nelle camere mortuarie dell’ospedale di Chivasso a disposizione dell’autorità giudiziaria. Le indagini sono affidate alla procura di Ivrea. Restano aperti gli interrogativi sul caso e deflagra ormai da ieri – quando la notizia è esplosa – lo sconcerto per quella giovane vita spezzata sul nascere. Dopo poche ore dal ritrovamento, poi, il piccolo viene identificato e si scopre la sua storia. La storia di un bambino con delle difficoltà, finito in una comunità per bambini in difficoltà in provincia di Torino, da dove sognava di andare via: dove, non si sa…

Bambino travolto da un treno, la breve storia di Andrei finita in tragedia

Quel che è certo è che gli investigatori lavorano per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti e la polizia torna anche in comunità. Sente gli educatori, raccoglie i disegni e le lettere del bambino. Cerca di ricostruire il profilo psicologico, il suo vissuto, il contesto in cui la tragedia si è consumata. E resta da chiarire, soprattutto, come il ragazzino, seguito da psicologi ed educatori, sia riuscito ad allontanarsi. Chi avrebbe dovuto monitorarlo. Nelle more dell’inchiesta, allora – riferisce il sito di Torino Today – si evince che «un mese fa, la Procura dei minori aveva effettuato un’ispezione alla comunità: un controllo di routine in quegli spazi dedicati ai bambini in difficoltà».

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